Vaccino anti-covid 5-11 anni

Vaccinazione Covid 5\11 anni – Locatelli: “No all’obbligo, è un atto d’amore per i nostri figli”

Locatelli è tornato ad esprimersi sul vaccino anti-Covid per i bambini dai 5 agli 11 anni.

Oggi – 16 dicembre – parte in tutta Italia la campagna vaccinale per i bambini compresi nella fascia d’età 5-11 anni, dopo che nella giornata di ieri sono stata somministrate le primissime dosi all’ospedale Spallanzani di Roma. Fra i primi a commentare la notizia, Franco Locatelli – presidente del Consiglio superiore di Sanità e membro del CTS – che si è espresso nuovamente in maniera favorevole alla vaccinazione di questa fascia d’età: “Tutto quello che è orientato a proteggere la salute dei bambini è un atto d’amore, qualsiasi mamma e papà vuole fare il massimo per tutelarli e la vaccinazione va esattamente in questa direzione.” Locatelli – che ha rilasciato queste dichiarazioni a Sky Tg24 – ha poi continuato: “Il vaccino è sicuro ed efficace, protegge da forme gravi della malattia in caso di infezione, ma anche da Mis-C e Long Covid. Serve a tutelare la socialità dei nostri figli e la possibilità di avere la didattica in presenza a scuola, che è determinante per la strutturazione e lo sviluppo psicofisico dei nostri bambini”.

L’esperto ha poi aggiunto un punto molto importante, ovvero che il vaccino non sarà obbligatorio ma solo ampiamente consigliato. Per convincere quante più famiglie possibili a compiere tale gesto, Locatelli – nel corso della conferenza stampa di presentazione della campagna vaccinale, tenutasi ieri – aveva condiviso alcuni dati molto significativi: “Il 7% dei bambini contagiati può avere sindrome post-infezione. È importante che ci sia dialogo e comunicazione con le famiglie per mantenere il più possibile l’impronta di una interazione con il pediatra di famiglia che può fornire tutte le rassicurazioni alle mamme e ai papà. Nell’età pediatrica, secondo le stime dell’Ecdc, ogni 10mila casi sintomatici per Covid ci sono 65 ospedalizzazioni, 6 ricoveri nelle terapie intensive e, tristemente, un caso di decesso”.

Nel corso della conferenza stampa, interrogato su altri questioni, il presidente del Consiglio superiore di Sanità ha affermato di essere d’accordo con la linea intrapresa da Draghi, la quale permette all’Italia di mantere una posizione di vantaggio rispetto ad altri Paesi.

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