ECONOMIA

Airbnb fa bene all’Italia: nel 2015 contributo di 3,4 miliardi

,4 miliardi di euro, pari allo 0,22% del Pil nazionale: è questo il contributo che Airbnb, il portale leader nel settore dell’ospitalità, ha dato all’economia italiana nel 2015, supportando l’equivalente di 98.400 posti di lavoro. Ad affermarlo è lo stesso portale, che ieri ha presentata a Roma un rapporto commissionato a Sociometrica e intitolato “Fattore Sharing: l’impatto economico di Airbnb in Italia”.

Banca Etruria: sulla vendita dei subordinati ordini dall’alto

Nuove perquisizioni della Guardia di Finanza nella sede centrale di Banca Etruria. Oggetto delle indagini sono potenziali direttive da parte dei vertici dell’istituto di credito contenenti l’ordine di vendere titoli subordinati ai piccoli risparmiatori. La procura di Arezzo ha infatti scoperto una circolare datata 31 maggio 2013 in cui si legge: “le obbligazioni saranno emesse e collocate sul mercato italiano e rivolte al pubblico indistinto”.

Furla prepara lo sbarco a Piazza Affari

Furla si prepara all’ingresso in Borsa e sceglie Tip (Tamburi Investment Partners) come partner con cui realizzare la quotazione. Dopo Technogym e Eataly un’altra azienda del made in Italy si appresta dunque a quotarsi a Piazza Affari. L’operazione è destinata a modificare radicalmente l’assetto societario di Furla, finora azienda di stampo familiare.

Google car by Chrysler, presto l’annuncio ufficiale

L’annuncio è imminente: vedrà prestissimo la luce la Google car realizzata da Chrysler. Si sta definendo proprio in queste ore l’accordo Fca-Google per lo sviluppo dell’auto senza conducente. Si tratta di un’intesa storica, che è destinata a cambiare le strategie del Gruppo torinese. Auburn Hills diventerà così fornitore di automobili per Mountain View.

Lavoro e pensioni: rischio generazione perduta per i nati negli ’80

Nonostante la parziale ripresa del mercato del lavoro registrata a marzo, che ha spinto il tasso di disoccupazione ai minimi dal 2012, l’Istat rileva un panorama occupazionale sempre più disomogeneo, con le classi senior (dai 50 anni in su) avvantaggiate a scapito delle più giovani. La generazione ’80, definita da Draghi la più istruita di tutti i tempi, si conferma una delle più penalizzate.