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Nuova tassa sulla casa e tagli alla Sanità per 4mld: la smentita

Sulla Sanità, sono previsti oltre 4,150 miliardi di euro di risparmio, corrispondenti nel concreto a tagli al Fondo sanitario nazionale, alla spesa farmaceutica e sanitaria erogata dalle strutture private accreditate col Servizio sanitario nazionale: tagli a quel settore in cui l’Italia è maggiormente carente, come era stato d’accordo anche il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Dal Tesoro arriva, invece, la voce che questo ed altri punti della bozza sulla legge di stabilità, che ha circolato di recente, sono pienamente infondati, come si legge in una nota appena diramata, e si chiarisce che il Consiglio dei Ministri non discuterà quelli che sono stati definiti soltanto dei “resoconti preventivi“.

Torna a far tremare anche la tassa sugli immobili e sull’immondizia, che dovrebbe rinascere come “Trise“, divisa in Tari e Tasi, come espresso nella bozza stessa: “E’ istituito in tutti i comuni del territorio nazionale un tributo sui servizi comunali, di seguito denominato ‘Trise’, che si articola in due componenti: la prima, a copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento svolto in regime di privativa pubblica ai sensi della vigente normativa ambientale, di seguito denominata ‘Tari’; la seconda, a fronte della copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni, di seguito denominata ‘Tasi’.” L’Imu sarà, di conseguenza, eliminata sulla prima casa, ma resterà attiva sugli altri immobili, con una serie di modifiche apportate all’articolo 13 del decreto-legge numero 201 del 2011 che istituiva l’imposta in via sperimentale dal 2012. Anche per questo aspetto, bisognerà attendere il decreto legge ufficiale, in caso smentisca anche questo dei punti della bozza diramata.

Accanto ai tagli alla Sanità, sempre per quanto concerne la bozza della legge stabilità, con validità già per il 2014, anche quelli sulle pensioni, che, nel caso in cui il proprio valore superasse più di sei volte il minimo, ovvero circa 3.000 euro, non sarebbero corrisposte pienamente. Erogate senza problemi, invece, quelle pari o inferiori a tre volte il minimo. Al 90% invece per quelle superiori a tre volte il trattamento minimo Inps; al 75% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a quattro volte il trattamento minimo Inps; al 50 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo Inps. La bozza profetizza anche un aumento dell’aliquota applicata alle rendite finanziarie, in rialzo al 22%. In aumento anche l’imposta di bollo, che passa dall’1,5 per mille all’1,65 per mille, modifica che entrerebbe in vigore sempre dal prossimo anno. Disposti, inoltre, 600.000 euro per rifinanziare gli ammortizzatori sociali in deroga per il 2014.