VNews24

Lo scandalo dei prodotti scaduti: tornano in negozio fino a 6 volte (LEGGI)

Scaduti – Vi siete mai chiesti che fine fanno i prodotti che i negozi di alimentari non vendono entro il limite di scadenza? Pochi sanno che i prodotti deperibili non venduti non vengono buttati, perché porterebbero una grossa perdita economica ai venditori, ma vengono rimandati ai produttori, che li rielaborano e li rispediscono ai negozi con una nuova data di scadenza. Questa notizia potete verificarla voi stessi, prendendo in esame uno dei prodotti alimentari che avete in casa e che, magari, trovate in una confezione di cartone: sulla base del contenitore troverete dei numeretti rossi, come mostra la foto. Queste cifre corrispondono esattamente al numero di volte che, secondo legge, il prodotto può essere rilavorato e rimesso in vendita: quindi, se, sul fondo della vostra confezione, trovate ancora tutte le cifre fino alla sesta vuol dire che l’alimento è relativamente fresco e non di seconda mano, mentre viene da preoccuparsi se si osserva, nel caso estremo, soltanto il numero “6”. Di fatto, ogni volta che il processo di rilavorazione viene applicato ad un prodotto, uno dei numeretti rossi, partendo al primo, viene tolto dalla base della confezione, in modo che i restanti fungano da indice del numero di restanti tentativi applicabili, sempre secondo legge. Perciò, se avete tirato fuori dal vostro frigo una confezione di panna da cucina, che ha una scadenza massima di 2 anni dall’anno di produzione, moltiplicare per 6 questo valore equivale a ben 12 anni di vita per lo stesso prodotto: insomma, potreste avere per le mani un alimento che dovrebbe essere considerato inutilizzabile dopo soli 2 anni dal momento della produzione, ma in realtà è stato ribollito e pastorizzato per sei volte! Questa verità nascosta è stata diffusa da un utente di Facebook che ha deciso di raccontare la propria esperienza a tutti e che noi abbiamo voluto riportarvi, per cui, anche voi, diffondete questa notizia e ricordate di controllare le condizioni e le scritte sui prodotti alimentari che acquistate. Anche se la legge permette che questo processo a catena vada avanti, dobbiamo sapere che stiamo correndo inconsapevolmente questo rischio.