Le anticipazioni del prossimo libro di Alan Friedman, da parte del Corriere della Sera, hanno dato inizio ad un gioco al massacro ai danni di Giorgio Napolitano, il quale ha sentito la necessità di mandare una lettera allo stesso giornale per smontare le bordate sparate per tutto il giorno contro di lui da Forza Italia e il M5s.
Il giornalista americano ricostruisce le modalità con cui si arrivò all’avvicendamento a Palazzo Chigi, nel novembre del 2011, tra Silvio Berlusconi e Mario Monti rivelando che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano avrebbe contattato il Professore già nel corso dell’estate. Intervistato dal Tg1 l’ex premier ha confermato la rivelazione affermando che Napolitano gli aveva chiesto se fosse stato disponibile a sostituire il presidente del consiglio in caso di necessità; in ogni caso considera assurdo che “Si crei un caso sul fatto che un presidente della Repubblica abbia questo tipo di colloqui”.
“Solo fumo” è la risposta del presidente della Repubblica, il quale precisa di avere incontrato Monti durante la stagione estiva, poiché rappresentava un importante punto di riferimento considerata la sua esperienza e competenza in uno dei momenti più difficili della storia del nostro Paese e quindi considerava preziose ” analisi e i suoi commenti di politica economico-finanziaria”. Il capo dello Stato ribadisce che ciò che accadde nel 2011 è “risaputo” poiché si ebbe un evidente “logoramento della maggioranza di governo uscita vincente dalle elezioni del 2008”, che ha portato alle dimissioni di Silvio Berlusconi e a una “larga convergenza” sul conferimento a Monti “dell’incarico di formare un nuovo governo”.
Il senatore di Forza Italia Minzolini ha affermato che le novità su ciò che accadde nel 2011 “dovrebbero indurre a valutare con attenzione la richiesta di messa in stato d’accusa di Napolitano da parte del M5s”, con la formazione di un inedito asse Berlusconi – Grillo inedito per impallinare il presidente della Repubblica. Anche i presidenti dei gruppi parlamentari di Fi, Renato Brunetta e Paolo Romani hanno manifestato il loro “sgomento” per le rivelazione di Friedman affermando che “Tutto questo non può non destare in noi e in ogni sincero democratico forti dubbi sul modo d’intendere l’altissima funzione di presidente della Repubblica da parte di Giorgio Napolitano“
Il M5s invita Forza Italia ad unirsi nella lotta per mettere in stato di accusa “Re Giorgio” chiedendosi “cosa altro dobbiamo scoprire perché si apra un’indagine? Dobbiamo forse aspettare ulteriori rivelazioni? Non bastano tutti questi dubbi per avallare la nostra richiesta di aprire un’indagine?”.
Enrico Letta, il Pd e Scelta civica si sono spesi nella difesa del presidente. Particolarmente indignato è sembrato il presidente del Consiglio il quale ha definito l’intera vicenda una “vergognosa mistificazione”.