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Bollate, i ragazzi del Primo Levi rivendicano l’onore con un flash mob

Bollate – I giovani dell’istituto Primo Levi vogliono far valere la propria voce: l’istituto, insieme con l’Erasmo da Rotterdam, è stato ultimamente oggetto di diffamazione a causa del noto episodio di bullismo (notizia e news) verificatosi dinanzi ai cancelli delle due strutture, adiacenti. Adesso gli adolescenti che popolano le due scuole ne rivendicano l’onore e lo fanno pubblicando su internet il video di un flash mob a cui la maggior parte degli studenti ha partecipato per dichiarare la propria volontà di distinguersi da chi ha portato avanti gli atti di bullismo che hanno infangato la reputazione di tutti gli appartenenti al complesso scolastico (accusa lanciata anche dalla Direzione della scuola in quest’articolo). I ragazzi, insomma, tornano ad esprimersi nel loro solito modo, ma stavolta il messaggio è diverso e risuona più forte degli atti d’odio e violenza che hanno caratterizzato l’episodio bullismo di cui tanto si parla ultimamente. “Stand Up, alzarsi per distinguersi” è il motto principale della protesta portata avanti dai giovani dei due istituti di Bollate, che hanno messo in scena nel corridoio principale degli stessi una rappresentazione, in cui tutti si sono seduti e, partite le riprese, si sono alzati per valorizzare ulteriormente la metafora della distinzione dalla massa. Anche l’esposizione di numerosi striscioni all’interno ed all’esterno dell’edificio è stato parte di quella che si è distinta come una protesta pacifica e civile: “Il mondo non è minacciato dalle persone che fanno del male, ma da quelle che lo tollerano!”, recita uno. Per gli studenti tutti ha rilasciato dichiarazioni sull’evento, che pare essersi svolto senza alcun intoppo, un maturando, Simone Basilico: “Ci piacerebbe che in questo Paese esistesse un’informazione pulita, dove gli eventi non vengano necessariamente strumentalizzati”, ha affermato. Anche per riscattare l’onore del Primo Levi da quanto dimostrato da un gruppo di studenti che, in un primo momento, aveva appoggiato la bravata della bulla ormai divenuta famosa in tutta la Nazione, sempre Basilico ha dichiarato: “Le opinioni di uno non possono e non devono rappresentare quelle di tutti, non dovremmo spiegarvelo noi”, con il chiaro intento di lanciare un’esortazione ai media stessi ed a chi ha seguito le notizie sulla cittadina di Bollate dalle altre regioni d’Italia di non fermarsi all’apparenza e cercare di discernere tra gli atti del singolo e quelli della comunità.