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Divorziati in crisi: 610 mila separati pagano ancora il mutuo coniugale

Divorzio – Mai come in questo periodo di crisi economica il divorzio non è un buon affare. Questa è la sintesi dell’indagine condotta per Immobiliare.it dall’Istituto di ricerca Demoskopea che ha intervistato un campione rappresentativo dei circa 2.700.000 divorziati e separati italiani per evidenziare le conseguenze che ha una separazione dal punto di vista dell’economia personale.

Complessivamente in Italia 610.000 divorziati stanno ancora pagando le rate del mutuo ottenuto per comprare la casa coniugale. Dopo la fine del matrimonio più della metà delle persone prova a chiedere un nuovo mutuo alle banche (46,2% del campione, equivalente a 1.248.000 persone), ma quasi la metà di loro si è visto negare la concessione.

La fine di un matrimonio è uno degli eventi psicologicamente più provanti – ha dichiarato Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Gruppo Immobiliare.it – e purtroppo ad esso sono spesso legate altre questioni da gestire, come il diritto di continuare a vivere nella casa coniugale o la difficoltà di riuscire a far fronte ad un nuovo acquisto o all’affitto di un altro appartamento.

Il 42,2% dei divorziati dichiara di trovarsi in una condizione economica notevolmente peggiorata dopo la separazione, e proprio l’impossibilità di far fronte alle spese di una nuova casa spiega come mai, nei primi dodici mesi successivi alla fine del matrimonio, il 57,8% dei separati dichiari di abitare ancora sotto il tetto coniugale.

Riassumendo, quello che ha messo in luce l’indagine svolta da Demoskopea è che per colpa della crisi economica che colpisce i divorziati, molte coppie separate sono costrette a vivere in una condizione di “separati in casa”, di certo non piacevole. L’indagine condotta da Demoskopea per Immobiliare.it ha infine evidenziato come, per mettere fine alla diatriba che chi si separa deve spesso affrontare riguardo alla proprietà dell’abitazione, servano in media cinque anni.

Fonte: primapress.it