Quando più sembrava che la storia della famosa “bulla di Bollate” fosse finita, ne è spuntato su youtube il videogioco in stile Tekken: il video ha già attirato migliaia di utenti, che si sono divisi tra lo choc e l’aspro giudizio di quello che probabilmente voleva essere un’ulteriore critica costruttiva verso i fatti accaduti a Bollate settimane fa. Eppure il filmato si è rivelato l’opposto. Chi ha commentato in merito al filmato, postato su Youtube.it, infatti, ha denunciato quest’iniziativa come un vero e proprio inno alla violenza: non possono ingannare la musica orecchiabile e dal testo fin troppo esplicito, anche se dalle prime battute il video sembrava voler canzonare la mentalità della ragazzina, che è stata finora oggetto di discussione per i suoi efferati atti di bullismo, documentati dal video che la stessa Giovii postò sul social Facebook e di cui si vantò con tanta spavalderia di fronte all’intero popolo del web.
Ora, tralasciando se il video del gameplay di Tekken in stile “bulla di Bollate” possa essere o no un incoraggiamento alla violenza ed alla prepotenza, anche perché il personaggio che rappresenta la ragazzina sconfigge ogni avversario e questo è da considerarsi un elemento di grande pregnanza, sappiamo bene che il giudizio su queste “esternazioni” via web spetta solo agli utenti della rete, i cui commenti sono ancora si sono poco espressi finora e per lo più in senso negativo. Inoltre, che si sia tratto di un insufficiente tentativo di denuncia, della pubblicizzazione della violenza come prevaricazione dei più deboli, oppure di un modo “geniale” con cui ottenere maggiori visualizzazioni su youtube, strumentalizzando la fama nazionale di Giovii, l’autore del discusso video resta ignoto, nascosto da un profilo che porta come nome proprio “La Bulla di Bollate” e non mostra altro che quello stesso filmato, che ora vi presentiamo come spunto critico.