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Modica, arrestato rumeno: faceva prostituire il figlio di otto anni

Un ennesimo e vile episodio di infanzia rubata è stato registrato a Modica, in Sicilia. Sono due gli adulti finiti in manette per sfruttamento della prostituzione ai danni di un bambino di otto anni: un insospettabile ottantenne, professore in pensione, e il padre del minore, un romeno di 44 anni.

Gli arresti dei due adulti sono scaturiti al termine di un’ indagine, portata avanti dalla Polizia sin dallo scorso mese di settembre, grazie anche a delle scabrose intercettazioni telefoniche. Protagonisti della sordida vicenda, che ha visto la località del ragusano farne da teatro, un cittadino romeno, tale L.P.G., colui che organizzava gli incontri a sfondo sessuale, e il professore B.V. che beneficiava, previo pagamento, dei “servizi” offerti dall’ uomo e dal suo bambino di otto anni. L’ anziano elargiva ingenti somme di denaro sia al padre che al figlio, ma non solo: a disposizione del romeno vi erano anche alloggio, strumenti tecnologici per se stesso e la propria famiglia e, probabilmente, un’ autovettura nuova di zecca. Fortunatamente, la Polizia di Modica ha colto l’ uomo in flagrante: al momento del fermo, infatti, il professore era appartato con il minore, in un’ auto parcheggiata davanti una scuola media, in procinto di consumare il rapporto.

Dalle indagini delle forze dell’ ordine sono emersi particolari inquietanti. L’ anziano veniva ricattato dal romeno, il quale sosteneva di possedere delle foto “compromettenti” del pensionato con le sue giovani vittime; il 44enne, con la complicità di altri suoi connazionali, infatti, aveva avviato alla prostituzione tutti i suoi figli, come comprovato dalle intercettazioni, che confermano la presenza, nel “giro”, di due adolescenti, di 15 e 16 anni. Nell’ appartamento del docente, ridotto quasi alla “bancarotta” dall’ organizzazione romena, sono stati trovati, oltre ai regali per i minorenni, degli scatti che ritraevano svariati ragazzini, tra i quali anche due deceduti. Il professore sconterà la sua pena domiciliare presso la casa di riposo di Modica, a causa della sua età avanzata, mentre il padre-aguzzino è stato trasferito presso il carcere di Siracusa.

Modica, nel frattempo, si risveglia da un brutto incubo. Questo drammatico episodio ha scosso le coscienze dei concittadini del “prof.”, suscitando sdegno e vergogna. A tal proposito, è da segnalare l’ iniziativa dell’ Associazione Meter che, attraverso le parole del suo fondatore don Fortunato Di Noto, ha fatto sapere che si costituirà parte civile nel processo contro i due pedofili, a difesa di quei bambini, innocenti vittime di questo sfruttamento.