Sanremo 2014 – Il Festival di Sanremo ci ha abituato a grandi sorprese. Questa volta ad attirare l’attenzione è stata l’ospite Kasia Smutniak. L’attrice è stata invitata sul palco dell’Ariston in qualità di presenter e in questa occasione ha sfoggiato un “pancino sospetto”, che sia incinta?
Kasia Smutniak è rimasta pochi minuti sul palco per annunciare la canzone vincitrice di Renzo Rubino, tra le due portate in gara. Kasia era bellissima con un vestitino nero monospalla, ma la cosa che ha fatto scalpore è il pancino rotondo dell’attrice. Ad avvalorare i sospetti di una possibile gravidanza ci sono anche l’atteggiamento di Luciana Letizzeto che non riusciva a smettere di guardare la pancia della Smutniak e le parole di Fazio. Il presentatore ha salutato Kasia dicendole: “Tanti auguri per tutto quello che ti aspetta”. Che si riferisse all’arrivo di un altro bimbo?
L’attrice, 34 anni, fa coppia ormai da tre anni con Domenico Procacci, grazie al quale ha ritrovato il sorriso dopo la morte del compagno Pietro Taricone, quel tragico 29 giugno 2010. Dall’unione con Taricone, nel 2004, è nata la piccola Sophie. Molti hanno criticato il fatto che Kasia Smutniak sia incinta, accusandola di non pensare più a Pietro. A difenderla scende in campo Selvaggia Lucarelli, che su Facebook scrive:
Come può certa gente misera e meschina venire qui a sputare veleno e bestialità varie, giudicando una donna a cui la vita ha concesso una seconda possibilità di felicità? Felicità per lei, per la figlia di Pietro e per la vita che sta per nascere. Che gente siete? Il lutto è un dolore, non una condanna. La morte di chi amiamo non va espiata con l’infelicità di chi resta, poveracci che non siete altro. L’amore per chi si è perso si ritrova nella vita che va avanti, nei nuovi pezzi che la compongono, nei ricordi che si mescolano al nuovo. E nell’incanto di una pancia che cresce, che si fa rotonda, dopo che la vita l’ha presa a morsi.
Come non dare ragione alla Lucarelli? Congratulazioni Kasia, ti meriti tutto il bene del mondo.
Fonti: gossipblog, leggo