Prelievo di sangue – La scienza sta facendo grandi passi avanti per quanto riguarda la tecnica del prelievo di sangue. Nel futuro, il sangue potrà venire prelevato senza il bisogno di aghi e siringhe. Grande notizia per tutti coloro che hanno una vera a propria fobia nei confronti degli aghi. In questo articolo vi parleremo di tre progetti che si affacciano proprio su questo panorama: Anesa, Haemospect e NIR.
Anesa. Questo progetto è in elaborazione in Spagna e sostituirà l’uso della siringa nel prelievo di sangue con un microchip. Il progetto prende vita inizialmente per agevolare il prelievo di sangue degli astronauti che si trovano nello spazio, ma sembra che verrà integrato anche nell’ambito sanitario “normale”. Il microchip rileverà la temperatura corporea attraverso i meccanismi di termoregolazione del corpo. Questi microchip dovranno essere posizionati sulle arterie carotidi, sotto le ascelle, e uno nella zona ombelicale. Rileveranno così la temperatura, e tramite algoritmi matematici i medici potranno esaminare i parametri biochimici del paziente.
Haemospect. Questa è un’apparecchiatura in grado di rilevare i parametri più importanti dell’emoglobina (la proteina presente nei globuli rossi responsabile del trasporto di ossigeno ai tessuti), analizzando il riflesso di una luce bianca puntata sulla pelle. Questo progetto è realizzato da Holger Jungermann, fisico tedesco, e Michael Schietzel, radiologo, in collaborazione con la Mbr Optical System. Questo rivoluzionario strumento di prelievo di sangue sarà completamente indolore, cosa che lo farà preferire nel trattamento dei più piccoli, neonati in primis, e verrà largamente utilizzato in situazioni di particolare emergenza.
NIR. Il ricercatore Babs Soller del National Space Biomedical Research Institute, sta lavorando a questo nuovo progetto che permetterà l’uso di raggi infrarossi per attraversare i tessuti, senza danneggiarli, permettendo così di raccogliere informazioni sulla qualità dei tessuti stessi e in particolare del sangue. Metodo quindi assolutamente non invasivo e indolore per il prelievo di sangue. NIR significa appunto “near infra red”. Una volta messo a punto per la pratica clinica, il nuovo strumento consentirà di utilizzare nuovi parametri – come il Ph e il grado di ossigenazione dei tessuti – per valutare condizioni patologiche come l’anemia o lo stato di choc.
Fonti: Roda da Doone, Il blog sono io, Lifegate