Sacro e profano si uniscono sotto il segno del Nobel per la pace. Il celeberrimo premio, che verrà consegnato ad Oslo il prossimo 10 ottobre, inizia sin da ora a fare parlare di sè. Nonostante il comitato norvegese per il Nobel faccia di tutto per non fare trapelare i nomi dei ben 278 candidati all’ assegnazione dell’ importante riconoscimento, gli sponsor di ogni papabile vincitore possono sciogliere il veto e rendere pubblico il “proprio” nome.
Chi sarà il Premio Nobel per la pace 2014? Il super favorito pare essere Papa Francesco. Bergoglio, fresco di intervista al quotidiano “Il Corriere della sera”, dove ha stilato il bilancio del suo primo anno a capo della Chiesa, piace quasi a tutti. Papa Francesco è “innovativo”, aperto alle “diversità”, e vicino alla gente come nessun pontefice era mai stato capace di fare. Egli, inoltre, è stato capace di mantenere il suo lato più umano, concedendosi il solo “lusso” di telefonare spesso a familiari e fedeli. Non sarà Superman, ma il sommo pontefice è, senza dubbio, un religioso fuori dall’ ordinario.
La concorrenza, però, pare essere agguerritissima. Sono tre i nomi che, in particolare, hanno attirato l’ attenzione dell’ opinione pubblica. Fuori dai giochi del Nobel pare essere il rieletto Presidente USA Barack Obama, già vincitore del suddetto Premio Nobel nel 2009, non senza polemiche. Malala Yousafzai, teenager pakistana vittima di un attentato da parte dei talebani nel 2012, potrebbe essere una “rivale” temibile per Papa Francesco. La giovanissima Malala, classe 1997, si è battuta per garantire alle donne del suo Paese il diritto ad una corretta istruzione. Se i nomi del Pontefice e della 17enne Yousafzai riescono a mettere tutti d’ accordo, i prossimi due possibili Nobel sono, per certi punti di vista, quantomeno discutibili.
Il 30enne Edward Snowden, l’ informatico statunitense che, con le sue importanti rivelazioni riguardanti i sistemi di sorveglianza di massa utilizzati dai governi americano e britannico ha dato il via al “Nsagate”, sarebbe uno dei nomi inserito nella lunghissima lista del Comitato per il Nobel, nonostante non sia ben chiaro il motivo di questa scelta. Inspiegabile, infine, pare essere la decisione di inserire tra i “concorrenti” il Presidente russo Vladimir Putin. Il leader sovietico, noto per le sue posizioni omofobe e “guerrafondaie”, non è certo considerato un personaggio emblematico nella “lotta” al mantenimento per la pace. La motivazione di una scelta tanto controversa (non confermata, peraltro, dalla Commissione norvegese), starebbe nell’ impegno profuso da Putin per impedire un attacco armato contro la Siria. La recente guerra civile in Ucraina, Nazione verso la quale il Cremlino ha tentato,senza successo, di esercitare un controllo egemonico, appoggiando l’ ex Presidente filo-russo Viktor Yanukovich, tuttavia, potrebbe rimettere in discussione la sua “nomination”.