Pompei – “I muri sono crollati tutti, nella città che amiamo”. La canzone dei Bastille, fenomeno musicale del momento, ben descrive lo stato di degrado nella quale versa, oramai da troppo tempo, quella che dovrebbe essere una delle meraviglie italiane che il mondo dovrebbe invidiarci: Pompei.
Il condizionale è d’ obbligo, dato che la città “riemersa” di Pompei ha subito, nel corso degli ultimi cinque anni, ben 29 crolli e, come se questo non bastasse, anche un furto, risalente allo scorso 11 marzo ma, chissà per quale motivo, denunciato solo nelle ore di ieri. Il trafugamento sarebbe avvenuto in una delle poche aree archeologiche scarsamente “coperta” dalle telecamere di sorveglianza: la Casa di Nettuno, situata tra Porta Ercolano e Via delle Terme, lungo la Via Consolare. Verso le ore 17:00 della scorsa settimana un custode, nel corso della sua ronda abituale tra le rovine di Pompei, si sarebbe accorto che, nella Domus numero 3 della Regio VI – meglio nota come Casa di Nettuno – mancava parte dell’ affresco raffigurante Artemide (la dea della caccia), assieme al suo gemello Apollo. La cura con la quale la parte di affresco era stata tirata via dalla parete aveva fatto, inizialmente, pensare ad un’ “estirpazione” dell’ opera a fini restaurativi.
Il custode, tuttavia, ha allertato subito Grete Stefani, direttrice degli scavi la quale, stando però ad indiscrezioni dell’ ultima ora, sarebbe intervenuta sul posto solo la mattina successiva alla denuncia dell’ addetto. Le polemiche non sono tardate ad arrivare. Pompei è considerata da sempre una delle mete turistiche più ambite, ma ciò non è bastato a migliorare le condizioni del noto sito archeologico, né l’ apparato di sicurezza attorno ad esso che dovrebbe, sulla carta, garantire l’ incolumità degli scavi. La bufera non ha riguardato solo le cariche addette alla gestione del sito pompeiano, ma anche i “piani alti” a Roma. L’ attuale Ministro dei Beni Archeologici e Culturali Dario Franceschini tace, mentre tuona il Senatore di FI Maurizio Gasparri: “Ora siamo all’assurdo. Dopo i crolli, che sparisca un affresco da Pompei, rubato dalla Domus di Nettuno, è incredibile. Purtroppo la notizia sta facendo il giro del mondo e ridicolizza un intero Paese. Massima solidarietà a Franceschini, ma chiedo a tutti più umiltà e tante scuse a Sandro Bondi“. Le indagini sono tuttora in corso, coperte dal più massimo riserbo.