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“Cammina come un gay” e la madre lo uccide. Aveva 4 anni

Jessica Dutro, madre del piccolo Zachary, accusata del suo omicidio

 

Madre – Morire a 4 anni perchè sospettato di essere gay. Accade anche questo in Oregon, dove una giovane donna, Jessica Dutro, è sotto processo per aver procurato il decesso del suo piccolo Zachary, di appena 4 anni, dopo averlo ripetutamente percosso. La madre avrebbe colpito con una sequenza di calci l’ addome del bimbo, lesionandogli gravemente l’ intestino ed attendendo ben due giorni prima di condurlo in ospedale, quando oramai era troppo tardi. Nella terribile impresa, la Dutro sarebbe stata aiutata dal suo compagno, Brian Canady, che ha accettato di patteggiare in cambio della sua testimonianza, che ha incastrato la madre di Zachary.

Parla e cammina come un gay. Potrebbe diventare uno di loro”, aveva confidato Jessica a Brian nel corso di una conversazione privata su Facebook. Sarebbe questo il terribile movente che avrebbe spinto la madre ad inveire contro Zachary, il quale pare fosse già stato vittima, nel corso della sua breve esistenza, di soprusi e maltrattamenti da parte dei suoi “aguzzini”, ovvero i suoi genitori. L’ accusa in tal senso sarebbe stata rafforzata dalla testimonianza della sorellina di Zachary, di 7 anni. La bimba avrebbe raccontato che mamma e papà erano soliti accanirsi contro il suo fratellino, colpendolo spesso e punendolo, mettendolo faccia al muro, anche più volte al giorno e per le più svariate sciocchezze. La coppia era già da tempo nel mirino delle forze dell’ ordine statunitensi, perchè accusata di malvessazioni e negligenza nei riguardi di tutti e tre i propri figli, ma la cattiveria riversata dai due adulti nei confronti di Zachary rasentava la follia.

Brian Canady, già condannato a 12 anni e mezzo di carcere per omicidio di primo grado, si era inizialmente addossato tutta la responsabilità dello choccante crimine, nel vano tentativo di proteggere la sua compagna; il suo castello di bugie, tuttavia, si è immediatamente sgretolato e, altrettanto velocemente, sono scattate le manette per la “madre-orco”. Restano da comprendere, e soprattutto, da accettare, gli aberranti motivi che spingono una donna a togliere la vita, in maniera così cruenta, al frutto del proprio amore. L’ intolleranza nei riguardi degli omosessuali pare non accennare a diminuire negli USA, ritenuti da sempre lo Stato del libero pensiero. Risale ad appena qualche giorno fa, infatti, il vergognoso episodio discriminatorio, avvenuto in Virginia, che ha visto “vittima” una bambina di otto anni, ritenuta inappropriata a frequentare una scuola cattolica, per via del suo look troppo “mascolino”.