Incentivo dall’Europa – “Magari fosse vero!”. Sarà stato questo il primo pensiero di chi, navigando on-line, avrà letto, con un’ espressione di incredulità mista a speranza, una maxi bufala del “Giornale del Corriere o Corriere Del Mattino” (LEGGI editoriale con tutti i dettagli riguardo il bufalaio del web “Giornale del Corriere o Corriere del Mattino”) che sta circolando dalla giornata di ieri in rete. Il pesce d’aprile, al sapore di fiori d’ arancio, coinvolgerebbe addirittura l’Unione Europea. Entriamo, dunque, nel vivo della “notizia“.
Stando alla bufala, la Comunità Europea avrebbe approvato un Piano per le Politiche Familiari, che prevederebbe un maxi incentivo comunitario da stanziare a favore di tutte quelle coppie che decideranno di convolare a nozze entro la fine del 2015. La cifra prevista dal Piano si aggirerebbe attorno ai 25.000 euro: una cifra considerevole, considerando le ingenti spese che le famiglie dei futuri sposi si trovano, spesso e volentieri, a dover spendere per regalare ai propri figli una giornata da favola.
Secondo la pseudo notizia, l’ incentivo sarebbe la soluzione ottimale per arginare il sempre crescente “crollo” dei matrimoni. Nel corso degli ultimi anni, infatti, il numero di coppie che ha compiuto il “grande passo” è passato da circa 13 milioni nel 2012 a quasi la metà nell’ anno successivo, come registrato dal recente rapporto “Il matrimonio in Europa”, reso noto dall’ Istat. La causa principale di questo calo è da riscontrarsi, ovviamente, nella crisi economica. La mancanza di lavoro, infatti, comporta l’ impossibilità di mettere su famiglia. L’ovvia conseguenza è che sempre meno giovani lasciano il proprio “nido” per “piantare” nuove radici in compagnia del proprio partner, nonostante il sogno di giungere all’altare in abito bianco e sottobraccio al proprio padre alberghi da sempre nel cuore di quasi tutte le donne del mondo.
Il falso incentivo, c’è da scommetterci, avrà, anche se per pochissimi istanti, riacceso le speranze delle coppie in procinto di affrontare gioie e dolori del matrimonio, dando loro almeno 25.000 motivi per urlare a squarciagola, in una storica chiesa o nella sala comunale della propria città: “Si, lo voglio!”.
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