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Calabria, la terra trema: registrato terremoto di magnitudo 5.1

La Calabria trema. Attorno alle 12:24 di oggi, una scossa di magnitudo 5.1 ha interessato le province di Catanzaro e Crotone. Il terremoto, il cui epicentro è stato localizzato nella zona attorno ai comuni di Isola Capo Rizzuto, Crotone, Cutro e Botricello, secondo i dati dell’ Istituto di Geofisica era profondo circa 66 km. Non sarebbero stati registrati danni importanti a persone o cose, fatta eccezione per una grande paura tra le persone che hanno avvertito la scossa.

I movimenti tellurici che hanno interessato le località situate sulle coste del Mar Ionio sono state avvertite in tutto il Sud Italia, ma è stata la Calabria la principale “vittima” dell’ ennesimo urlo di ribellione della natura, a cinque anni esatti dalla drammatica scossa di terremoto che devastò l’ Abruzzo, radendo al suolo interi comuni e uccidendo oltre 300 persone. Le scuole dei comuni in provincia di Catanzaro e Vibo Valentia sono state evacuate per sicurezza. La Protezione Civile Nazionale ha allertato la sede crotonese, per assicurarsi che non vi fossero feriti e per garantire tutto il sostegno possibile, in caso di gravi difficoltà. Sono stati allertati anche i Vigili del Fuoco ma, fortunatamente, il loro intervento non si è rivelato necessario.

La Calabria, ritenuta dagli esperti una zona a rischio per quanto concerne l’ incidenza di terremoti, non è nuova ad episodi di questo tipo. Da tempo, i principali sismologi hanno sottolineato la possibilità di assistere a movimenti tellurici di questo genere e l’ impreparazione della Regione di fronte all’ ipotesi che possa avvenire un episodio simile a quello che colpì L’ Aquila cinque anni or sono. Una possibilità per nulla remota. “Il terremoto di oggi è avvenuto in mare, a circa 23 km a Sud Est di Capo Rizzuto e a 66 km di profondità”, dichiara il noto sismologo Francesco Mele, esperto dell’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Nel corso degli ultimi quaranta anni, sono state registrate scosse simili a quest’ ultima, nella stessa identica zona geologica, soprannominata dagli studiosi “Arco calabro”. “Nel 1983 un terremoto di magnitudo 5.4 aveva colpito la stessa area, circa 30 km a Nord Est, e nel 1977 un terremoto di magnitudo 5.1 era avvenuto 30 km a Sud Ovest”, continua Mele, che evidenzia come l’ “Arco calabro” sia una zona altamente “nevralgica” dal punto di vista tellurico, perchè “Si trova al confine tra due mondi molto diversi: da un lato la crosta oceanica più sottile che si trova a Nord della Sicilia, dall’altro la microplacca Adriatica che costituisce la zona più settentrionale della placca africana”. In questo momento, l’ ira della terra pare essersi placata, ma non il terrore degli abitanti della Calabria, il cui pensiero, volente o nolente, sarà andato ai più sfortunati amici abruzzesi.