Nella manifestazione dei comitati per la casa a Roma è successo un episodio gravissimo. C’è una ragazza ferita, il suo compagno che si getta a terra cercando di proteggerla e un poliziotto in borghese, giubbotto di cuoio marrone, casco e manganello che la scalcia, così pare, mentre è a terra, inerme, sui fianchi. In una foto si vede un dirigente, sdegnato, ferma il poliziotto violento con un gesto imperioso della mano.
E’ un immagine simbolo dei tempi che ci tocca vivere. I giovani non hanno futuro poiché i soldi sono serviti a soddisfare tutti i bisogni della generazione che li ha preceduti, la quale, mai, è sembrata porsi il problema del deserto che avrebbero lasciato a coloro li avrebbero seguiti. Le nuove generazioni vogliono manifestare la loro voglia di cambiamento, il loro diritto di programmare un futuro sereno inseguendo i propri sogni e le proprie aspirazioni.
Qualunque sia stato il clima della manifestazione di sabato scorso, niente può giustificare l’atto di violenza nei confronti di una ragazzina inerme e indifesa. In periodi in cui ci si riempie la bocca della necessità di creare un clima che riconosca alla donna il proprio ruolo nella società a tutti i livelli per contrastare la piaga sociale dei femminicidi, questo episodio mette tutto in discussione ed provoca un danno all’immagine internazionale del nostro Paese micidiale.
Sara punito il colpevole? E’ quello che si augurano tutti.