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Salinger (Il mistero del giovane Holden)

Premessa: ipotizzando di non essere colloquiale nello scrivere questo articolo, penso che, Jerome David Salinger  potrebbe dirmi, come gli si confà, che questo articolo fa schifo, che non son un buono scrittore, che non vorrebbe telefonarmi una volta finito di leggerlo. Esiste una presunzione di fondo nel trattare Jerome David Salinger come uno scrittore qualunque, c’è qualcosa di strano perchè, utilizzando un termine di paragone musicale, sarebbe come considerare Mozart come un musicista, non considerando che Mozart fece una sorta di sport a parte. Beh, Jerome David Salinger in ambito letterario è questo: uno scrittore che ha trattato la materia in un “suo” personalissimo modo di intenderla e che ha fatto uno “sport” a sé stante, parlare di Salinger e parlare di altri scrittori è parlare di campi differenti, completamente differenti.

Uscirà nelle sale covenzionate Nexo Digital

il 20 Maggio e solo il 20 Maggio

il docu-film di Shane Salerno:

“SALINGER (IL MISTERO DEL GIOVANE HOLDEN)”

Se qualcuno mi chiedesse ciò che ho saputo su Salinger, potrei dire di aver letto tutto il leggibile, di averlo studiato in lungo ed in largo e di sapere su questo scrittore molto più di tanti altri che ne scrivono, forse. Questa probabilmente potrebbe essere una mia piccola presunzione, ma lo interpreto in un “certo senso” per affinità nel modo di pensarla su taluni argomenti e sul modo “simile”, con le dovute proporzioni, di parlarne su pezzi di carta. Se mi venisse chiesto di parlare del docu-film di Shane Salerno adesso, decisamente mi appellerei al non averlo visto ancora e al non permettermi di giudicare o parlare troppo di una cosa che già c’è, ma che sarà. Se mi venisse chiesto se andrò a vederlo risponderei: “Non lo so”, perchè un lavoro su “Il Giovane Holden”, divulgato da altri rispetto a Salinger, mi sembra una sottile mancanza di rispetto.

Jerome David Salinger è stato interpretato letterariamente nelle più svariate sfumature. In tanti ne hanno espresso i più incredibili punti di vista, le più sottili interpretazioni, i più inusuali commenti. Salinger non per forza può piacere in ogni sfumatura, Salinger è un enorme punto interrogativo, Salinger era un genio letterario. Per chi non avesse letto, il consiglio è di farlo al più presto, sappiate che anche ne “Il Giovane Holden”  esiste una contraddizione di fondo, dettata dalla presunzione “di leggerlo”, quando in realtà (si badi non è una frase fatta) è “il libro che legge voialtri”; il che è pazzia o follia se vogliamo, ma Salinger era, oltre che genio, anche pazzo e folle. Era un genio, però: uno stramaledetto genio letterario. Perchè, se vogliamo, “Il Giovane Holden” non era una grande idea: di per sé esistono almeno un miliardo di idee migliori. Quel libro, però, è l’essenza di ogni scrittura, perchè quello che un normale scrittore liquiderebbe in tre pagine Salinger, Jerome David Salinger lo scrive in duecentocinquanta!!

Spesso si leggono libri che tra una pagina e l’altra hanno parole e frasi perfette. “Il Giovane Holden” è perfetto nella sua interezza. Punto. Non voglio parlare di Salinger come in tanti han fatto, non lo voglio fare perchè so per certo che ogni “suo” lettore l’ha già fatto e tutti, in questa epoca digitalizzata e informatizzata, tutti sappiamo come, dove e quando poterci documentare. Allo stesso modo, non voglio parlare di un documentario in uscita il 20 Maggio 2014 e solo il 20 Maggio 2014, perchè non c’è che da aspettare, ma mi permetto di dire che se Salinger fosse qui con noi non penso gradirebbe; questo perchè, dietro alla figura di Salinger, come in molti sostengono, vi sia molto de “Il Giovane Holden”, talmente tanto che Salinger, andandosene, pare abbia lasciato dietro di se tanto di Holden Caulfield, tantissimo. Ma spesso, e qui mi rifaccio alle prime righe, nel parlare di Salinger dimentichiamo che lui non era uno scrittore come altri, e dato che Jerome David Salinger era un genio, se n’è andato da genio, con il mondo che cerca di capirlo e con la critica che ad oggi continua a cercarlo, dimenticandosi che una persona che ha ricercato la solitudine per amoreggiare con la scrittura, non è una persona che ha bisogno di critici o di pubblicità, anzi. Jerome David Salinger era un uomo semplice che ci ha lasciato con un unico comandamento: “Se hai un’idea prova a dirla a qualcuno scrivendola”.

 

Jerome David Salinger ha avuto come vero amore la parola, meglio ancora la parola scritta. Un uomo che trova l’amore con la parola scritta non può e non deve essere considerato alla stregua degli altri; un uomo che ha avuto quella vita è un eroe e, data come dato accertato la propria solitudine, non ha bisogno di una fetta di mondo che cerchi di capirlo. Ipotizzo che la critica, in genere, qui, ora, potrebbe terminare ricordandolo con una frase, ma di Salinger Jerome David non so trovare una frase che davvero renda merito al genio che ha rivoluzionato il panorama letterario successivo con duecentocinquanta pagine, con un libro che in effetti è un “geniale mistero”.