I pronostici della vigilia sono stati ampiamente rispettati: è l’ austriaca Conchita Wurst l’ “ugola d’ oro” vincitrice della 59esima edizione degli Eurovision Song Contest. La cantante 25enne – all’ anagrafe Tom Neuwirth – ha conquistato il pubblico presente a Copenaghen, quello a casa e l’ integerrima Giuria Nazionale con la sua ballad “Rise Like a Phoenix”, le cui sonorità ricordano molto le canzoni scelte come colonna sonora per le pellicole di James Bond. Emozionata, la ragazza ha dedicato la vittoria a “Quelli che credono ad un futuro di pace e libertà“.
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IL “CURIOSO” CASO DELLA PARRUCCA. La partecipazione della mora e barbuta Conchita era divenuto un vero e proprio caso diplomatico. La possibilità di rappresentare il proprio Paese, offerta dagli organizzatori dell’ Eurovision Song Contest 2014 alla giovane drag queen austriaca era stata sin da subito mal digerita dalle Nazioni ritenute omofobe per eccellenza, Russia in testa. Il timore, da parte dello staff del concorso, era quello che la gara potesse essere “inficiata” dalle principali emittenti televisive russe e bielorusse. Lo spauracchio della censura sembrava essere dietro l’ angolo. Per fortuna, però, anche negli Stati “conservatori” è prevalso il buon senso. Conchita Wurst, però, sembra non badare a queste polemiche. La performer tira dritta per la sua strada, quasi sembra non accorgersi dell’ “uragano mediatico” che sta investendo la sua persona. La giovane, piuttosto, preferisce preoccuparsi dei suoi capelli. “Non so quanto ci metto a pettinarmi: i capelli di solito sono in un’altra stanza”, ironizza la drag queen con coloro i quali si sono complimentati per la lucentezza della sua parrucca.
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DELUSIONE PER EMMA. Grande delusione per Emma Marrone, la rappresentante italiana al contest. La verace cantante pugliese condivide con Conchita Wurst la propensione a destare scandalo, anche se per motivi diversi. Nonostante la voglia di riscattarsi di fronte alla stampa nostrana ed ai suoi sempreverde detrattori, dell’ esibizione della bionda Emma all’ Eurovision Song Contest verranno, probabilmente, ricordati più gli shorts cortissimi indossati dalla ragazza piuttosto che le parole della sua canzone, dal sound rock-vintage, “La mia città”.
Gli occhi del mondo, adesso, sono tutti puntati su Conchita Wurst. Il mercato discografico internazionale sarà pronto ad accogliere questo “insolito” astro nascente? La sua voce, particolarissima ed indefinibile sessualmente, riuscirà a conquistare ascoltatori ed addetti ai lavori? Ai posteri l’ ardua sentenza. Intanto, Tom/Conchita si gode una meritata vittoria che suona come una rivincita: la rivincita degli “outsider”.
Guarda l’ esibizione di Conchita Wurst all’ Eurovision Song Contest 2014
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