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Alabama Monroe: una storia di non amore

Quando si vuole scrivere la recensione di un film, di un libro o di qualsiasi forma artistica che si sia materializzata è importante partire dal presupposto che, nel caso di una forma d’arte aperta ad una vasta platea, in tanti avranno avuto modo di criticarla, di parlarne in lungo e in largo. Così, la scelta di cimentarsi in un pezzo che parla di film o di qualsiasi forma artistica, intesa come prodotto finito, impone di di documentarsi a fondo sull’ opera in questione e di leggere ciò che ne è stato scritto, ciò che è stato prodotto come opinione o solamente come spiegazione della forma d’arte intesa come prodotto artistico finito.

Alabama Monroe è un prodotto artistico, e come tale rientra nella categoria di quelli per cui vale la pena documentarsi, prima di parlarne. In pochi, però, hanno avuto il “coraggio” di scrivere su questo film. Non si può fare a meno di pensare ai “perché” ed ai “chissà” di questo successo, così si riflette su ciò che è giusto scrivere su questo film. La risposta potrebbe stare nel fatto che Alabama Monroe altro non è che un film di rara bellezza, un prodotto artistico di livello assoluto, ma che porta con sé la triste sorte di raccontare una brutta storia; ma, probabilmente, un responso del genere non basta. Alabama Monroe è un film che racconta una brutta storia parlando di una storia d’amore, ossia una storia di non amore.

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Tratto da un’opera teatrale di Johan Heldenbergh (protagonista maschile del film), per la regia di Felix Van Groeningen, avente come protagonista femminile Veerle Baetens (vincitrice del premio di miglior attrice agli European Film Awards ed al Tribeca Festival), Alabama Monroe narra la storia d’amore tra i due protagonisti magistralmente trasposta sul grande schermo: una storia d’amore fra un suonatore di musica “blue grass”, il principio di vita della musica country-folk, ed una tatuatrice che trova nell’immagine dipinta la forma d’arte esatta per delineare la propria esistenza. La storia d’amore in Alabama Monroe viene descritta dal regista belga con un’alternanza continua nel tempo filmico, partendo all’inizio del film con una contrapposizione fra i primi momenti della storia d’amore che nasce e la triste esistenza della figlia in cura all’interno della struttura ospedaliera che la vedrà, suo malgrado, ospite.

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Il continuo alternarsi fra la storia d’amore e la triste sorte della figlia è il prologo alla seconda parte del film durante la quale, dopo una serie di avvenimenti nefasti, nasce la storia di non amore, basata sui “perchè” e sui rimpianti, basata sulla follia di lui e sulla depressione di lei. Scivolando nella lunga e accattivante, dal punto di vista registico, conclusione nella quale la protagonista, dopo essersi tatuata i nuovi nomi – il proprio e quello del suo “lui” – sul proprio corpo (all’inizio della storia i nomi dei protagonisti erano Elise e Didier), decide di “passare oltre”, il film spazia dai ricordi al presente, persino nei sogni, spezzati da un finale in cui il trapasso viene accompagnato, se vogliamo, con sottile cattiveria dalla musica bluegrass di Monroe. Per quella che all’inizio del film viene portata in scena come una dirompente storia d’amore, dallo sviluppo del film fino alla conclusione, Alabama Monroe risulta essere una storia di non amore, basata sulla follia e sul rimpianto di una vita che non c’è.

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Dal punto di vista tecnico Felix Van Groeningen porta sul grande schermo il film che lo pone al centro dell’attenzione cinefila, dopo lavori conosciuti da un pubblico di nicchia.La fotografia, l’importanza data al corpo – intesa come espressione dei protagonisti – ed al corpo femminile e sensuale di Veerle Baetens, intesa come espressione del movimento delle mani dei protagonisti, oltre alla propensione del corpo della coppia nei duetti cantati (cantati in lingua originale proprio dai due attori), oltre al già citato continuo mescolarsi di rimandi della storia nel tempo filmico, fanno di questo film un lavoro di rara bellezza artistica. Alabama Monroe (titolo originale: “The Broken Circle Breakdown”) è, dunque, una storia di non amore raccontata con maestria. Alabama Monroe è indubbiamente un film eccezionale, in quanto è una storia di non amore che non ha il gusto di essere una storia d’amore.