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Importano carne guasta, poi l’intossicazione: figlio 11enne in coma

Napoli – Carne di coniglio importata in condizioni indicibili dalla Polonia: sembra essere stata questa la causa del malore e del successivo coma di un bambino ucraino dell’età di appena 11 anni, ora ricoverato al Santobono. Il piccolo è ancora in pericolo di vita, i medici temono di non riuscire a salvarlo da queste precarie condizioni salutari, ma è ancora vivo. La famiglia, composta anche da madre e zio, si è trasferita da poco a Poggiomarino, dove la vittima frequentava la classe quinta delle scuole elementari. Di ritorno dalla Polonia, i tre avevano portato con sé la carne di coniglio chiusa in un semplice barattolo di vetro.

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Infatti, la causa di quanto accaduto va ricercata proprio nelle inadeguate condizioni igieniche con le quali l’alimento è stato conservato lungo il viaggio. Il bambino ha ingerito la carne poche ore prima di vomitarla e mostrare difficoltà nel parlare, nel deglutire ed anche nel respirare: primi sintomi di botulismo. Questa malattia è, ormai, rara nei Paesi sviluppati, poiché è facile contrarla soltanto in casi come quello odierno: dove, cioè, le condizioni igieniche consentono ad una tossina specifica di rendere nocivi gli alimenti in cui essa s’insedia. Da una banale intossicazione da cibo, insomma, si può facilmente incorrere in questo tipo di malattia, che i medici non escludono potrebbe portare il bambino di 11 anni del caso odierno alla morte.

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Tuttavia, questa patologia non è contagiosa: è importante soltanto assicurarsi di prestare immediato soccorso a chi potrebbe aver ingerito la stessa carne “avvelenata“. Della questione si è occupato anche l’Istituto Superiore di Sanità, al quale l’ospedale Santobono ha inviato un campione delle feci del bambino per la documentazione del caso clinico e per gli accertamenti richiesti in casi rari come questo. A tale scopo, anche il personale dell’Asl ha ritenuto necessario effettuare le verifiche adeguate, inviando un’equipe a casa della famiglia straniera per la rilevazione di un campione della carne che ha causato l’intossicazione nel bambino.