Trissino – Pestato a sangue, perché non piaceva alla famiglia della moglie: è questa la sorte toccata ad un ex-pugile 41enne vicentino, sposato con la consorte di 27 anni da appena un paio di mesi. Serenella Luciani, 52 anni, è un’impiegata amministrativa e la madre della giovane che la sventurata vittima di questa vicenda ha incontrato. Assieme a lei hanno partecipato al pestaggio anche il marito 62enne, Maurizio Pastore, autotrasportatore, e l’altro loro figlio: il 25enne Mirko, operatore informatico. Ieri mattina i tre hanno messo in atto il piano dei suoceri della vittima, aiutati dal figlio, con il rapimento del 27enne che la famiglia non poteva accettare come genero.
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Il sequestro, però, è stato solo l’inizio di un incubo: alle 8.30 del mattino l’uomo è stato portato dal gruppo sul piazzale esterno dello studio medico nel quale la moglie della vittima doveva ritirare dei documenti. Pestato a sangue con corda e coltello da suocero e cognato, il 41enne è stato poi trasferito in aperta campagna a bordo di una BMW. Lì, i tre carnefici lo hanno minacciato, dopo averlo ferito con dell’acido e lo spray urticante negli occhi, e lo hanno costretto a firmare un accordo di separazione, con il quale il genero si obbligava a lasciare la consorte in brevi tempi.
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Ciò accadeva all’insaputa della giovane coinvolta nell’intera storia: la 27enne è stata stordita con del cloroformio da sua madre, non appena si è recata allo studio medico dove il consorte stava subendo i maltrattamenti. Per fortuna, alcuni clienti dello studio medico hanno capito quanto stava accadendo ed hanno chiamato il 112, permettendo la cattura e l’arresto dei 3 familiari della 27enne. Domani avrà luogo l’interrogatorio per i carnefici, mentre le accuse a loro carico diventano sempre più numerose. Saranno, infatti, imputati per: sequestro di persona pluriaggravato, rapina, violenza privata, lesioni pluriaggravate e porto di coltello.