Marò – “Abbiamo obbedito a degli ordini ed oggi siamo ancora qui presenti. Abbiamo mantenuto una parola quella che ci era stata chiesta di mantenere e che ancora con dignità e onore per la propria Nazione, per tutti i soldati italiani e tutti i popoli del mondo continuiamo a mantenere”.E’ straziante l’urlo di rabbia mista a dolore che il Marò Salvatore Girone affida alla webcam che per il secondo anno consecutivo “permette” a lui ed al collega Massimiliano Latorre di essere “presenti” e “vicini” a tutti gli italiani in occasione della festa della Repubblica. “Quello che noi possiamo fare è comportarci da militari, da italiani e soffrire con dignità” prosegue il Marò Massimiliano Latorre, i toni più pacati ma non meno sofferti del collega fuciliere Salvatore Girone.
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Una crisi diplomatica lunga due anni: I due Marò Latorre e Girone sono prigionieri in India da oramai oltre due anni. Nel febbraio del 2012 la petroliera Enrica Lexie su cui i due Marò insieme con altri fucilieri di Marina del Reggimento “San Marco” fungevano da servizio di sicurezza s’imbatté in un peschereccio probabilmente scambiato per nave pirata. Le due navi si trovavano in India, al largo delle coste del Kerala. Ne segue uno scontro a fuoco durante il quale perdono la vita due pescatori indiani. L’ordine di sparare verso la nave pirata venne dato dalla guardia costiera indiana, nonostante ciò la polizia arrestò i due Marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: per i due fucilieri l’accusa è omicidio.
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“Riconoscete la nostra innocenza”: in videoconferenza dall’Ambasciata Italiana a New Dehli con la Camera del Senato in occasione dei festeggiamenti per la festa della Repubblica i due Marò decidono di urlare la propria sofferenza, la rabbia, la delusione accumulata in due anni di tira-e-molla atti a non aggravare la crisi diplomatica tra Italia ed India. I toni decisamente più accesi usati dal Marò Salvatore Girone evidenziano lo stato di profonda sofferenza che i due fucilieri patiscono giorno dopo giorno. Costretti lontano da casa, dalle proprie famiglie e dal proprio lavoro svolto con obbedienza ed onore. “Auguro a voi buona festa della Repubblica – dice emozionato il Marò – la auguro a tutti gli italiani ed ai colleghi militari. Non è bello non essere tra loro” sottolinea Girone. Il Marò continua con fermezza “Vorremmo fosse riconosciuta la nostra innocenza, che i Paesi dialogassero per la pace. Il muro contro muro non serve”.
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Le reazioni del mondo politico: la Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini si è subito espressa in merito alla vicenda dei Marò ed alla loro straziante videoconferenza. “Li riporteremo a casa!” ha detto la Boldrini. Dalla sala “Mappamondo” della Camera dei Deputati dopo la videoconferenza dei Marò si è espresso anche Elio Vito della Commissione Affari Esteri e Difesa: “Noi continueremo ad interessarci della vicenda”. Il Ministro degli Esteri Mogherini dice di condividere il dolore dei due Marò e delle loro famiglie mentre i deputati del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Esteri e Difesa sentenziano “Vedere oggi i nostri due Marò in videoconferenza ci ha spezzato il cuore. Un paese che non ha rispetto per i suoi militari è un paese senza dignità!”.