Massimo Bossetti e Marita Comi hanno sempre descritto la loro vita come abitudinaria, ben ancorata alla routine quotidiana tra lavoro e famiglia. Eppure, dalle testimonianze dei conoscenti dell’uomo emerge un profilo di personalità ben diverso da quanto finora descritto. Bossetti era chiamato “il Bello” alla Piana di Mapello, dove ha sempre raccontato ai giudici di condurre una vita da semplice muratore. Negli ultimi 3 giorni invece sono stati ben 6 i testimoni, tra amici e conoscenti, ad aver raccontato delle attività ben poco tranquille dell’uomo.
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L’ironia sta nel fatto che lo stesso Massimo raccontò di aver confuso la settimana della scomparsa di Yara Gambirasio con quelle successive, proprio in virtù della monotonia del suo stil di vita. Ecco, però, cosa è emerso dalle ultime testimonianze: anche durante la settimana l’uomo era solito prolungare le solitarie uscite notturne tra discoteche, locali e bar. In lui era rimasto come un chiodo fisso il desiderio di ottenere le attenzioni delle altre donne, motivo per cui spesso queste fughe notturne non avvenivano in compagnia della moglie.
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Proprio il desiderio di piacere alle altre spingeva spesso Bossetti a gesti come le frequenti lampade settimanali, selfie accattivanti pubblicati su Facebook o il pizzetto ossigenato che sfoggiava anche in alcune foto ormai note ai media. Per quanto riguarda quelli che in sostanza sono soltanto dettagli sulla vita “segreta” di un uomo sposato, questi forse non possono ancora provarne la colpevolezza, ma sicuramente chiariscono la mentalità del presunto assassino di Yara Gambirasio. A confermare l’ipotesi degli inquirenti dovranno essere le prove risultanti dalle ricerche effettuate in casa dell’uomo. Continuate a seguire gli aggiornamenti sul caso con Vnews24.