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M5S, irruzione al Secolo XIX tra insulti e minacce: “La pagherete”

“Inviato” del M5S fa irruzione nella sede del Secolo XIX

Un genovese ha fatto irruzione a nome del M5S nella redazione del Secolo XIX, reclamando giustizia per quanto scritto da un autore sul noto giornale. E’ questa la dinamica svoltasi in una sede che, forse fortunatamente, l’uomo ha trovato deserta: l’unico lasciato a gestire la situazione è stato il portiere, che ha accolto l'”inviato” e gli ha dovuto spiegare che la giustizia avrebbe dovuto attendere. Tra minacce ed insulti, lo stile M5S si riconosce a pelle ed il video fa un boom di visualizzazioni non appena pubblicato in rete.

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Per le ripetute “menzogne“, il giovane che ha fatto irruzione in redazione lancia un avvertimento: “Devono venire qui a dare spiegazioni. Mi devo calmare? Se tutti i giorni scrivono qualcosa di falso su di te, tu ti calmi? Voi giornalisti sarete i primi a pagare…” Qualche attimo dopo aver capito che il giornalista che sta cercando è irreperibile, l’uomo si calma e passa a toni più “democratici“, appellandosi ai progetti di cambiamento che Grillo ha in mente per l’Italia.

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Il M5S peraltro non è nuovo a questo tipo di attacchi ai giornalisti, che però finora erano sempre rimasti su un piano verbale e non si erano ancora spinti ad irruzioni come quella in questione. Sul blog di Grillo spesso compaiono accuse contro diversi autori di quotidiani nazionali: l’ultimo è Ciriaco di Repubblica, ma ancora prima era finita nel mirino Marta Serafini del Corriere della Sera, insieme con un cronista dell’Ansa. Grillo paragona i cronisti ed i giornalisti a stalker ai quali dovrebbe essere proibito l’accesso a Montecitorio, ma una lezione utile da imparare sarebbe senz’altro l’abbandono della vena polemica.