E’ bello, tormentato, coraggioso, paterno; in una parola, è umano. Ecco il nuovo volto del vampiro più temuto dalla cultura popolare, nato dalla geniale mente di Sir Bram Stoker, che ritorna nelle sale in una veste tutta nuova, “svecchiato” e ben lontano dai suoi predecessori filmici. Più che di un remake del noto romanzo, in effetti si tratta di un vero e proprio prequel, che ben rende giustizia alla figura dell’ affascinante antieroe romeno. A firmare un blockbuster denso di sentimenti contrastanti e di immancabili effetti speciali, è un regista che potremmo definire un esordiente in materia di lungometraggi, ovvero Gary Shore (suo il corto “The Cup of Tears”), che dirige un Luke Evans più che convincente (almeno stando alla critica statunitense, che ha già avuto il piacere di assistere al film lo scorso 10 ottobre) nella pellicola in arrivo nelle nostre sale alla vigilia di Halloween: stiamo parlando, ovviamente, di “Dracula Untold”.
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“Dracula Untold”, prodotto dalla Universal Pictures, racconta la genesi di un paladino tanto ammirato quanto incompreso e contrastato: Dracula, appunto, al secolo Vlad III di Valacchia, giovane principe della oramai arcinota terra di Transilvania. Il reggente, uomo giusto ed amato dalla sua gente, vive un’ esistenza serena, accanto alla devota moglie Mirena e al figlio Ingeras. La felicità, si sa, dura poco, soprattutto nel meraviglioso universo della Settima Arte. A cambiare le sorti della Transilvania nonchè il destino del nostro protagonista ci pensa il malvagio sultano Mehmed Secondo (Dominic Cooper), reggente dell’ Impero Ottomano che pretenderà il sacrificio di mille giovani da schierare in battaglia, tra i quali proprio il figlio del nostro eroe. Dracula sarà dunque costretto a stipulare un vero e proprio patto con il Diavolo (che ha le sembianze di Charles Dance, il vero “deus ex machina” di “Dracula Untold”), che gli regalerà la forza per proteggere il suo popolo, ma ad un carissimo prezzo.
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Troppo spesso il cinema ha abituato gli esigenti palati degli spettatori più accaniti ad accontentarsi di rifacimenti più o meno graditi di grandi opere letterarie. Nel caso di Dracula in particolare, i prodotti finali – nonostante la buona volontà messa da cast tecnico e artistico – si sono rivelati ben poco all’ altezza delle aspettative. Più gli adattamenti sono recenti, più sono risultati dei veri e propri “flop” al botteghino: basti citare l’ opera firmata da Dario Argento, stroncata da pubblico e critica. “Dracula Untold” ha invece il pregio di discostarsi dal romanzo di Stoker e lo fa apertamente, affrontando le motivazioni profonde che spingono l’ “uomo” Vlad a diventare un “mostro”. Proprio per la dimensione umana offerta dal lungometraggio di Shore, “Dracula Untold” ha registrato un notevole successo al suo debutto statunitense, incassando ben 8,9 milioni di dollari. Riuscirà il sexy e dannato vampiro a registrare lo stesso successo in Italia?
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