Si dice “bad guy”, si legge “ragazzaccio”. Si tratta di una categoria che noi donne non solo conosciamo bene, ma dalla quale siamo state, almeno una volta nella vita, irrimediabilmente attratte. Nulla può il genere femminile contro il fascino magnetico del “bello e dannato”. Uomo dal passato (e dal presente, talvolta) oscuro, tormentato, che fa scattare nella donna l’ immancabile sindrome della “crocerossina”, nella spesso vana illusione di poterlo redimere. A volte, è invece la femmina stessa a capitolare di fronte all’ anima “nera” del bad guy, infrangendo ogni genere di tabù imposto dal vivere civile diventando amante, complice, “groupie”.
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Negli ultimi giorni ha fatto il giro del Mondo una sconvolgente notizia: fiori d’ arancio imminenti per il pluri-assassino Charles Manson, che nel lontano 1969 sterminò tutti i presenti alla villa losangelina del regista Roman Polanski (altro celeberrimo bad guy), tra i quali figura l’ allora moglie del cineasta Sharon Tate, incinta di otto mesi all’ epoca dei fatti. La vicenda di Manson e le tremende imprese della sua “Family” fanno ancora oggi accapponare la pelle per la crudeltà con la quale gli adepti di colui che si autodefiniva una sorta di diavolo terreno eseguivano i delitti in nome di un “guru” che sta attualmente scontando l’ ergastolo in un carcere californiano.
La “fortunata” ad aggiudicarsi la mano dell’ oramai ottantenne Manson è una giovanissima donna – appena 26 anni – che ha impostato la sua intera esistenza attorno al suo amato pur di poter diventare la signora Manson. Afton Elaine Burton, questo è il nome della promessa sposa del killer, pare avrebbe aspettato questo momento da tempo immemore. La donna ha iniziato ad avvicinarsi a Manson sin da quando aveva 17 anni, dapprima con una fitta corrispondenza epistolare. Sette anni fa, la svolta: Afton si trasferisce a Corcoran, vicino al carcere dove il suo “amato” risulta detenuto dal 1989, a due passi dal “sogno” che ora pare stia per realizzarsi. Con buona pace della famiglia della donna (che pare non aver preso poi così male l’ insolita unione) e di tutti coloro che vedono Manson come un mostro. Afton crede nell’ innocenza del suo uomo, tanto da gestire numerosi portali internet pro-Manson e da riprendere in mano gli incartamenti del suo caso. Più che una moglie devota, Afton sembra una ultras ottenebrata dalla “carismatica” figura di Charles Manson.
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Del resto, come è risaputo, ogni donna è disposta a fare sacrifici indescrivibili per il proprio compagno, anche se su questi incombesse la pesante accusa di aver ucciso ed occultato la propria consorte. Pare essere diventata esperta in materia Sara Calzolaio, la donna balzata agli onori della cronaca – nera – per essere l’ amante (ed il movente?) di Antonio Logli, attualmente primo ed unico sospettato dell’ omicidio e dell’ occultamento del cadavere della moglie Roberta Ragusa, scomparsa la notte tra il 13 e 14 gennaio di due anni fa. Sin dal principio investigatori e stampa specializzata hanno concentrato la propria attenzione su Logli e sulla sua amante, diventata ben presto la sua donna, senza però alcun tipo di ufficializzazione formale. Dura, la vita dell’ “altra”: Sara vive a casa di Antonio e Roberta, a stretto contatto con i figli della donna scomparsa (che pare mal digeriscano la loro nuova madre), con l’ incombente fantasma della moglie “legittima” che non l’ abbandona mai.
La vita di Sara, le sue comunicazioni “scabrose” con Logli, sono bypassate al microscopio: lettere, sms, conversazioni in chat. L’ intimità della giovane donna – diventata ben presto amante di un uomo sposato e molto più grande di lei – è stata immediatamente “spiattellata” e giudicata da chiunque sia stato toccato in maniera più o meno indiretta da questa triste vicenda. Sara – imbruttita nel corpo e nella psiche da questa sorta di violenza mediatica – paga lo scotto di amare un uomo controverso e misterioso, sul quale pende una pesante accusa che, se confermata, getterebbe ulteriori ombre anche sulla sua figura. Amante o complice? Donna ingenua o arrivista? Da tali situazioni la donna, purtroppo, ne esce sempre sconfitta. Ma ahinoi, non possiamo scegliere chi amare.