La crisi attanaglia migliaia di cittadini italiani. Tra tasse, lavoro che non c’è e povertà, non abbiamo bisogno di statistiche nè di ricerche Istat per sapere che sono pochissime le persone che possono permettersi i beni primari, figurarsi qualche lusso in più. In prossimità delle feste natalizie poi, la mancanza di benessere nel nostro Bel Paese rischia di diventare insostenibile. Colpa della politica, della sempre crescente presenza di cittadini extracomunitari o dell’ incapacità, da parte di aziende e dipendenti, di accumulare ricchezze? Le risposte possono essere molteplici, così come le “scappatoie” ad una vita di stenti: rimedi non sempre legali ma ai quali si ricorre, ahinoi, sempre più spesso. Una regione italiana sta facendo registrare, nelle ultime settimane, una vera e propria escalation di comportamenti criminali: si tratta delle Marche. Nessuno, però, ne parla.
Da Ancona a Macerata, nessuna provincia delle Marche pare essere immune al “fascino” letale delle rapine. Case, supermercati, automobili: per arrivare a fine mese, anche pochi spiccioli sembrano essere una tentazione irresistibile per i ladri “improvvisati”, siano essi italiani oppure extracomunitari. Ultimo, ma solo in ordine temporale, il caso di un imprenditore residente a Recanati che, stanco dei continui furti compiuti presso la propria abitazione, ha espresso tutto il suo disappunto in un cartello dai toni provocatori. “Cari ladri è la terza volta che entrate nella mia casa non ho più niente da darvi. Andate nelle case di chi vi fa entrare in Italia“: questo il contenuto dell’ ironico-amaro “manifesto di protesta” affisso dall’ imprenditore delle Marche fuori dalla propria casa e postato da suo figlio sulla propria pagina Facebook. Ciò che per certi versi inquieta, è che la stampa nazionale non abbia fatto la benchè minima menzione a questa dilagante ondata di delinquenza che sta affliggendo la bella ed artistica regione delle Marche.
Casi simili si sono registrati, nell’ arco di poche ore, anche a Macerata ed Ancona. Una delle storie più “tragicomiche” riguarda una giovane mamma che qualche giorno fa si è resa protagonista di un’ acrobatica rapina ad Ancona, conclusasi male per l’ improvvisata Arsenio Lupin in gonnella. La donna, 36 anni, si era introdotta in un appartamento in via Cialdini, nel maldestro tentativo di arraffare qualunque bene materiale le capitasse sotto tiro: banconote, orecchini, bussolotti. Peccato che la giovane mamma si stata colta in flagrante dal gatto di famiglia, che ha immediatamente allertato i padroni di casa e provocato, seppure involontariamente, l’ infortunio della novella scassinatrice in fuga.
Non tutte le storie di delinquenza che hanno come teatro d’ azione le Marche godono, però, di un finale tanto esilarante. A Corridonia (Macerata), una commessa presso il negozio Oviesse è stata aggredita da una coppia di ladri, mente tentava di impedire loro la fuga. I due malviventi – un uomo ed una donna – sono stati fermati dai Carabinieri. La commessa, visibilmente spaventata, fortunatamente non ha riportato gravi danni fisici a seguito dell’ aggressione.
Mentre le Marche fanno una stima dei danni da furti – tra la giornata di ieri e quella di oggi sono stati rapinati un pescivendolo, alcuni proprietari di abitazioni narcotizzati in casa propria ed è stata persino “sequestrata” la statua di una Madonnina dalla cappella votiva nella quale “risiedeva”: un vero record, del quale non vantarsi – i quotidiani ed i TG nazionali tacciono. Eppure, i numeri fanno quasi paura: la cronaca locale registra almeno un caso al giorno di furti di automobili, piccole somme di denaro e altre fonti di seppur minimo profitto, prontamente sventati dalle Forze dell’ Ordine, oramai “allenate” a fronteggiare un tale clima di tensione che non risparmia nessuna delle grandi città marchigiane. Il silenzio delle massime testate e della politica italiana non fa che peggiorare la situazione, relegando le Marche in una sorta di angolo di solitudine dal quale non è possibile uscire senza un aiuto concreto.