Salerno – Cronaca di una tragedia annunciata… tramite Facebook. E’ il terribile risvolto del nuovo, tremendo caso di femminicidio registratosi questa volta in Campania. Un’ amara ironia, se pensiamo che lo scorso 25 novembre l’ intero Stivale celebrava la Giornata contro le violenze subite dalle donne. La retorica deve cedere, ancora una volta, il passo alla più cruda e purtroppo tangibile cronaca. Dura, implacabile, nera, non risparmia all’ ennesima moglie e madre la mano del “boia”, anche stavolta impersonato dal marito astioso che non vuole rassegnarsi alla fine di un unione, all’ allontanamento parziale del frutto di un amore oramai finito: una figlia, di 8 anni appena, anch’ ella vittima della drammatica scelta di un padre che avrebbe dovuto proteggere lei e sua madre da ogni dolore.
Il nuovo caso di femminicidio si è consumato, nella serata di ieri, a Postiglione, in provincia di Salerno. Un 32enne, Cosimo Pagnani, ha colpito ripetutamente con un coltello l’ ex moglie Maria D’ Antonio, di 34 anni. La lite sfociata in delitto sarebbe sorta, stando alle prime indiscrezioni trapelate dai primi rilievi investigativi, per la custodia della figlia della coppia. Il macabro dettaglio che ha sconvolto l’ opinione pubblica, però, è legato ad un post su Facebook comparso sul profilo di Pagnani, che annunciava la morte dell’ ex consorte dell’ uomo.
OMICIDIO “SOCIAL”. Non era la prima volta che Cosimo Pagnani, originario di Sicignano degli Alburni (Salerno), e la sua ex moglie Maria D’Antonio erano ai ferri corti a causa della “guerra” per l’ affidamento della loro bambina in seguito alla separazione. Nello scorso mese di giugno, Pagnani aveva “sequestrato” la piccola, portandola in vacanza in Germania per circa 10 giorni. In quella occasione Maria D’Antonio, che aveva la custodia legale della figlia, non aveva esitato a denunciare il marito, costringendolo a rientrare in Italia. Alle ore 19:00 circa di ieri, nella casa della donna a Postiglione (Salerno), a seguito dell’ ennesima discussione, Cosimo Pagnani ha deciso di passare alle vie di fatto, accanendosi sulla donna con un coltello utilizzato per effettuare lavori agricoli (trovato sulla scena del crimine), con una tale ferocia da provocare una ferita al ginocchio anche sul killer stesso.
I familiari di Maria D’Antonio, insospettiti e allarmati dalle urla provenienti dalla casa della vittima, hanno immediatamente avvertito i Carabinieri della Compagnia di Eboli, in provincia di Salerno. Gli agenti, guidati dal Capitano Alessandro Cisternino, hanno dovuto sfondare la porta per entrare nell’ abitazione della vittima. L’ uomo, immediatamente posto sotto arresto, è attualmente piantonato dai Carabinieri in ospedale, dove risulta ricoverato per le ferite al ginocchio. Dopo il delitto, i militari della provincia di Salerno hanno scoperto un dettaglio inquietante sulla pagina Facebook dell’ omicida: un post dedicato all’ ex moglie e alla sua tragica fine. Poche parole, probabilmente scritte da Pagnani (dettaglio, questo, ancora da verificare) quasi sicuramente prima di commettere l’ atroce crimine: “Sei morta, t…a”.
“LA FELICITA’ ARRIVERA'”. Il ruolo giocato dai social network in un crimine così efferato non può che destare choc, e non solo negli abitanti di Postiglione (Salerno). Dettaglio ancora più inquietante in una vicenda dai contorni sin troppo macabri è stata la registrazione di ben 300 “Mi piace” sotto il tremendo stato condiviso – forse – dal killer prima dell’ eliminazione dello stesso da Facebook: tendenza inquietante o semplice presenza di “pecore” che, per apparire sul portale, sono disposti a dispensare “Like” anche sui post meno indicati? Sempre su Facebook, il 32enne Cosimo rendeva noto il suo stato d’ animo lo scorso 11 agosto, regalando ai suoi amici internauti delle profetiche ed inquietanti pillole di saggezza. “Arriverà il momento in cui ti sentirai felice, felice da morire, felice da vivere. E tutto il dolore, e le lacrime, e le tristezze, sembreranno lontane anni luce. Arriverà, la felicità, eccome se arriverà“. In quel di Salerno nessuno poteva, però, immaginare che quella tanto agognata ed effimera felicità sarebbe arrivata tramite la lama di un coltello.