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Asolo, si spaccia veterinario per rivendere animali: arrestato

 

Asolo (Treviso) – Si fingeva veterinario per rivendere i cuccioli affidatigli da premurosi ed ingenui padroni. E’ accaduto ad Asolo, nel Trevigiano. L’ uomo – F.B. di 43 anni – non ha esitato neanche un istante ad infliggere un dolore gratuito non solo alle persone che gli chiedevano aiuto, ma anche agli stessi amici a quattro zampe, che si ritrovavano spaesati in compagnia di altri proprietari. Nella giornata in cui la deputata Forza Italia Michela Vittoria Brambilla ha reso noto che intraprenderà una nuova battaglia per modificare gli Articoli 9 e 117 della Costituzione – affinchè si riconosca agli animali il diritto di essere considerati creature senzienti – il sedicente veterinario di Asolo ha pensato bene di non tener conto dei sentimenti dei cani sottratti alle amorevoli cure dei propri amici umani per essere rivenduti al miglior offerente. 

Finto veterinario 2

 Stando alle indagini condotte dai Carabinieri di Montebelluna, F.B. non solo derubava i padroni dei propri cuccioli – raccontando ai legittimi proprietari che il loro amico a quattro zampe era passato a miglior vita – ma addirittura prescriveva farmaci ed utilizzava un’ ambulanza veterinaria di proprietà dell’ USL 8, adibita per recuperare animali vittime di incidenti. Peccato che il 43enne di Asolo – soprannominato da amici e conoscenti “il veterinario” – non fosse nemmeno laureato in Medicina Veterinaria: il rapitore di cani, infatti, esercitava un’ altra professione, ovvero l’ accalappiacani.

L’ accusato è stato denunciato circa due mesi fa dai militari di Montebelluna, che hanno studiato tutti i suoi spostamenti fino ad incastrarlo per i suoi deprecabili reati. F.B. era riuscito a seminare i Carabinieri ad un posto di blocco, mostrando un’ attitudine alla fuga degna di Arsenio Lupin. La “latitanza” del falso veterinario è però durata poco: le Forze dell’ Ordine sono riuscite a bloccare l’ attività criminosa del 43enne, rinvenendo nell’ ambulanza tutti i “ferri del mestiere” ai quali l’ accalappiacani ricorreva per rendere credibile la sua copertura di veterinario. F.B. pensava di essere più scaltro della legge, essendo riuscito ad ingannare i suoi clienti per anni. Per fortuna, la fitta e malvagia rete di vendita clandestina di animali è stata fermata. Il “veterinario”, attualmente sospeso dall’ Azienda Socio-Sanitaria del Trevigiano, è ora accusato di peculato, truffa, abuso d’ ufficio, sostituzione di persona e falso. Ancora più importante, l’ uomo ha leso la sensibilità dei poveri animali utilizzati come merce di scambio, animali che provano ogni sorta di sentimenti, al di là di ciò che sostiene la Costituzione.