Gennaio, mese di saldi e di polemiche. Sono appena cominciati i giorni del grande shopping a prezzi ridottissimi (almeno in teoria) e già economisti, commercianti e associazioni dei consumatori cominciano a tirare le somme di quella che pare essere in partenza una campagna promozionale fallimentare. I numeri parlerebbero chiaro: ogni famiglia promette, stando alle statistiche degli stessi commercianti, di spendere in questi saldi invernali non più di 336 euro per nucleo. Le feste natalizie, del resto, hanno già parzialmente svuotato il portafogli degli Italiani, già particolarmente impoveriti da tasse sulla casa e mancanza di lavoro. Mentre si calcola che un Italiano su 2 coglierà l’ occasione di dedicarsi a spese non proprio folli nel corso di questi saldi invernali, il Codacons già vigila sulle eventuali e – ahinoi – immancabili truffe di stagione.
Eppure lo sappiamo tutti: nonostante la crisi, i saldi rappresentano un’ esca troppo succulenta per non cedere alla tentazione di metter mano ai propri risparmi. Apripista della stagione degli sconti saranno gli abitanti di Campania e Basilicata, che sin da oggi hanno dato il via alle grandi offerte in ogni genere di negozi. Domani toccherà al resto dello Stivale tentare gli Italiani con delle offerte che non si potranno certo rifiutare. O forse si? Le statistiche, come già sottolineato, non sono promettenti: si prevede infatti un calo dell’ 8% tra gli acquirenti attirati dai saldi, con una flessione pari quasi al 20% registrata negli ultimi cinque anni. Complici numerosi ostacoli – festività, regali, buste paga “stringate” – non restano molte risorse ai patiti dello shopping tricolore, attirati anche dalle continue offerte proposte dai siti di e-commerce. Saldi applicati tutto l’ anno, come del resto si usa – e si osa fare – nel resto del Mondo. Esempio eclatante di questa campagna promozionale è la vicina Inghilterra, dove “Senza alcun bisogno di stratagemmi, il 26 dicembre – sottolinea il Codacons – Harrod’s viene letteralmente preso d’ assalto a Londra nel “boxing day”, ormai associato proprio all’inizio dei saldi”. Saldi durante le feste? Una missione per nulla impossibile nel Bel Paese, una graziosa abitudine che tuttavia non riesce a prender piede. Eppure, per commercianti e clienti, applicare gli sconti nel prolifico mese di dicembre non sarebbe forse un piccolo stratagemma per accontentare acquirenti e negozianti?
Per fortuna l’ Italia non resta invece indietro in materia di “promozioni tecnologiche”. Complici i social network e i sempreverde SMS infatti, alcune catene di negozi nonchè ditte indipendenti hanno inaugurato l’ “insidiosa” pratica dell’ invito telematico a saldi e promozioni particolari, piccole svendite pensate per i consumatori, unico vero motore dell’ economia italiana. Esiste, però, la possibilità concreta di essere truffati. Niente paura, però: il Codacons e le altre associazioni in difesa dei consumatori hanno da tempo stilato un piccolo “Vadevecum” per i patiti dei saldi e simili. La chiave è acquistare con il cervello, diffidando di vetrine fin troppo coperte dalle inserzioni promozionali e di sconti esagerati. Capita sempre più spesso, inoltre, che i commercianti più furbetti mettano in pratica una mini-truffa che consiste nel vendere articoli fuori stagione da un pezzo come se fossero pezzi di fine stagione. La differenza è sottile, ma di certo non potrà sfuggire ai più accaniti seguaci della moda.
La parola chiave per acquistare con intelligenza nel corso di questi infuocati saldi invernali è trasparenza. Trasparenza nei prezzi, con cartellini che dovrebbero riportare il prezzo di ogni singolo prodotto prima e dopo l’ applicazione dello sconto; trasparenza nell’ acquisto, osservando con attenzione e provando tutti i capi che si desidera acquistare; trasparenza nei pagamenti, sia tramite carta di credito che con sonanti contanti. La trasparenza viene prima di tutto, nella vita come nei saldi. Portafogli permettendo.