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Palermo, crolla un viadotto dieci giorni dopo la consegna. Renzi: “I responsabili pagheranno”

PALERMO – Un viadotto in Sicilia era stato consegnato con un anticipo di tre mesi rispetto alla consegna prevista dei lavori, avvenuta lo scorso 23 dicembre invece che a marzo, e dopo esattamente dieci giorni è stato chiuso per il crollo di un chilometro di asfalto. Il collasso è avvenuto nella zona che comprende due viadotti della Palermo-Agrigento, la famosa strada con il primato di essere la più pericolosa d’Italia.

I due viadotti si trovano all’altezza di Mezzojuso, nella provincia di Palermo. La strada, secondo quanto riferito dall’Anas e dall’impresa che ha eseguito i lavori (la Bolognetta scpa facente capo alla Cmc di Ravenna), è stata chiusa non appena si sono mostrati i primi segni di cedimento ma gli automobilisti non si sentono certo al sicuro. Lo scorso 7 luglio, infatti, nella provincia di Agrigento, il ponte Petrusa è crollato per via di un cedimento strutturale mentre stavano transitando tre auto. Fortunatamente quattro persone, tra cui una donna incinta, hanno riportato solo delle lievi ferite.

La procura di Termini Imerese ha deciso di aprire un’inchiesta, l’Anas ha indetto un’indagine interna e vuole intraprendere azioni legati contro l’impresa edilizia mentre il premier Matteo Renzi assicura tramite i social network: “È finito il tempo degli errori che non hanno mai un padre. Pagheranno tutto” ed afferma di aver chiesto all’Anas i nomi dei responsabili di tale disastro. A lui si è accodato il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ed ha ammesso che si tratta di “un fatto inaudito ed inaccettabile”. 

Foto del crollo

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