VNews24

Toto-Quirinale: Magalli Presidente? Yes, we can

Fotomontaggio di Magalli al Quirinale

Da quando l’ ormai ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha annunciato le sue irrevocabili dimissioni, la domanda principe che è aleggiata nei Palazzi del Potere e non solo è stata: chi sarà il prossimo inquilino del Colle? La corsa al prossimo Capo dello Stato pare essere alle battute finali: nel corso della prossima settimana – franchi tiratori permettendo – il nostro Bel Paese conoscerà il nome del dodicesimo Presidente della Repubblica italiana: una figura integerrima, traghettatore della Nazione in questo periodo di forte crisi, capace di coniugare gli interessi di tutte le parti politiche in gioco… o almeno, queste sono le speranze nutrite dal cittadino medio, speranze quasi sempre infrante in nome della tutela degli interessi dei potenti.
L’ Italiano medio non può eleggere il proprio Presidente della Repubblica. Una vera beffa, dato che questa importante figura istituzionale contribuisce a prendere decisioni incidenti sulla nostra vita, scelte spesso discutibili che alimentano il malcontento e la sfiducia nella nostra classe politica. Nel corso degli anni, importanti testate giornalistiche nazionali hanno però voluto proporre dei sondaggi dal chiaro sapore provocatorio: se la scelta del 12esimo Presidente della Repubblica spettasse a noi “comuni mortali”, chi vorremmo ci rappresentasse nel Mondo? Il compito, tanto arduo quanto divertente, è spettato stavolta al quotidiano diretto da Antonio Padellaro, ovvero Il Fatto Quotidiano (che annovera firme di tutto rispetto, in primis il futuro “reggente” del giornale Marco Travaglio). Il Fatto ha lanciato un’ insolita campagna di toto-Presidente, lasciando al lettore la possibilità di scegliere tra alcuni dei più blasonati nomi del panorama politico-giudiziario nostrano, con una inaspettata ma subito adorata new-entry, che con la politica ha a che fare ben poco: Giancarlo Magalli

Magalli al Quirinale su Twitter


Da quando il nome di Giancarlo Magalli è iniziato a circolare, il popolo del web è letteralmente impazzito. Immancabili le pagine Facebook e Twitter dedicate al noto conduttore Rai, accompagnate da fotomontaggi tragicomici e dall’ immancabile hashtag. I cittadini chiedono a gran voce #MagalliAlQuirinale, organizzano flash mob a favore del conduttore a Piazza del Quirinale, lanciano ogni genere di iniziativa a favore del proprio beniamino. Magalli come Robin Hood insomma, perchè “Lui si che si fa i Fatti Vostri!” – parafrasando una delle trasmissioni più note del conduttore -. Il diretto interessato, divertito ma stuzzicato dall’ idea di diventare il prossimo Capo dello Stato, non si tira indietro. Magalli, però, è consapevole delle vere motivazioni che spingono gli Italiani a preferirlo ai vari Prodi, Rodotà, Rutelli e Casini. “Dovrebbero chiedersi gli altri perché i lettori del Fatto hanno scelto me”, ammette serio Magalli. “So che alcuni lo fanno per provocazione, ma tanti voti mi arrivano come attestato di stima, perché sono una persona perbene e, probabilmente, quando si parla di questa politica la parola perbene è più unica che rara. Probabile che non ne possano più”.
Giancarlo Magalli non ha tutti i torti. Gli Italiani sono oramai stufi di magagne, corruzione, povertà imposta per arricchire i soliti noti. Sembrano passati secoli da quando l’ azione del votare era considerata un diritto sudato, sacrosanto ed inalienabile. Ora uomini e donne spuntano la scheda pensando ai fatti propri, più che a quelli della Nazione. I risultati sono visibili sotto ai nostri occhi ogni giorno.
Se il Paese è in crisi, però, si rivela compatto nel volere Magalli come futuro Presidente della Repubblica. Perchè non assecondare questo assurdo desiderio? In fondo, il padrone di casa de “I fatti vostri” è un volto “nuovo” e pulito: lontano dai gossip spiccioli, ha sempre condotto il suo lavoro con grande professionalità; è dotato del giusto mix di humour e sarcasmo che lo aiuterebbero nell’ annoso dovere di mediare tra Destra, Sinistra e Grillini. Non ha mai alimentato alcun genere di polemica, è meno patinato di alcuni dei suoi colleghi più illustri, è espressione di un “Vox Populi” che vorrebbe al Quirinale un’ autentica rappresentanza dei propri interessi. Magalli non sarà magari competente in materia politica, ma questo può essere anche un bene sotto certi aspetti.
“Pensiero Stupendo, nasce un poco strisciando”, cantava Patty Pravo: versi abbastanza pertinenti con la tragicomica vicenda che vede Magalli re della rete, anche se per poco. Prima di lui, erano stati candidati dal popolo come futuri leader italiani Fiorello, Raffaella Carrà, Milena Gabanelli (quest’ ultimo, nome di punta di Grillo, è stato subito ritirato perchè la Gabanelli nelle sue inchieste non fa sconti a nessuno, nemmeno al M5S), persino Rocco Siffredi. Tutti nomi dello star system nostrano, che rivelano la voglia degli Italiani di essere rappresentati da coloro che sentono, forse, più vicini al proprio modo di pensare: ricchi, belli, famosi ma forse più sensibili alle richieste dei bisognosi, più vicini alla popolazione anche grazie al tubo catodico. Entrano nelle nostre case, tengono compagnia, strappano un sorriso: perchè non portare tali virtù al Quirinale? L’ esperimento sarebbe degno di nota. Mal che vada, come dice Magalli, c’ è sempre Rodotà.