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Piloti cassintegrati, la truffa da 7,5 mln: lavoravano all’estero

Un’incredibile truffa vede protagonisti 36 piloti cassintegrati per i quali è scatta la denuncia dall’Inps, che ha scoperto il loro piano a partire dalle indagini svolte su un loro collega, scoperto a lavorare presso una scuola di volo di Roma. Ben presto, sono stati raccolti dati inoppugnabili anche sugli altri, che perlopiù lavoravano all’estero proprio per non destare sospetti negli inquirenti dell’Ente Previdenziale. A svelare i dettagli la truffa è stata la Guardia di Finanzia in una nota ufficiale, secondo la quale molti dei piloti avevano smesso di dichiarare la propria occupazione dall’anno 2009. Altri, invece, avevano continuato ad attestare l’assenza di rapporti di lavoro utilizzando false dichiarazioni presentate all’Inps, smentite in seguito dalle indagini effettuate. Arrivando ai dati, i piloti cassintegrati percepivano sussidi oscillanti tra i 3.000 e gli 11.000 euro da parte dell’ente: questa somma è stata elargita loro mensilmente per 7 anni. Dalle compagnie estere questi percepivano ulteriori stipendi, che si aggiravano intorno ai 15.000 euro al mese, escludendo i benefit. I 36 piloti rischiano il processo ed una sanzione di risarcimento per aver sottratto allo Stato ben 7,5 milioni di euro: il vero valore della loro truffa, che danneggia non solo l’Inps ma anche i contribuenti, dal momento che quanto sottratto dagli evasori fiscali si ripercuote sempre sugli onesti cittadini.

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