Nonostante non si conosca quasi nulla dell’ uomo Talus Taylor, molto si può apprendere del suo modo di vedere la vita attraverso le sue creature informi, amanti della natura e portatori sani di ottimismo. Personaggi nati quasi per caso quelli della famiglia “Barbapapà” quando, alla fine dei rivoluzionari anni Sessanta, Taylor e sua moglie Annette si trovavano a Parigi, nel jardin du Luxembourg. Mentre passeggiava, la coppia sentì un bambino rivolgersi ai suoi genitori emettendo solo dei suoni: “Ba-ba-ba”. L’ idea prese rapidamente forma in un bistrò, riflettendo sul significato delle incomprensibili parole espresse dal piccolo. Il suo “Ba-ba-ba” era infatti una richiesta per i suoi genitori: quella di comprargli dello zucchero filato (detto in francese “barbe à papa”, ovvero “la barba del papà”). Tanto è bastato a Talus Taylor e ad Annette Tyson a tradurre su un tovagliolino di carta un’ idea vincente: così è nato il protagonista, Barbapapà. un paffuto e sorridente essere rosa. Da quello straordinario giorno, Talus Taylor è stato capace di creare una famiglia – dopo il “capobranco”, sono arrivati Barbamamma ed i 7 figli della coppia – ed un brand, quello dei “Barbapapà”, diventato ben presto internazionale. Il fumetto della coppia Taylor-Tyson è stato tradotto in ben 30 lingue, diventando un’ icona per intere generazioni grazie alla trasposizione animata. “Resta di stucco, è un barbatrucco!” è diventata una delle frasi più pronunciate dai bambini di ieri come da quelli di oggi. E pensare che questo fenomeno – non solo per i più piccini – sia nato dalla vena “bambinesca” e fantasiosa di un uomo così timido e discreto rende ancora più speciale la favolosa eredità lasciataci da Talus Taylor.