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GB: guarito Ashya King, il bimbo affetto da tumore al cervello

 

Londra – “Non vi è più traccia del cancro nel corpo di nostro figlio”: a dare questa straordinaria notizia sono Brett e Naghemeh King, i genitori del piccolo Ashya, la cui vicenda medica e personale sconvolse e divise l’opinione pubblica sulla validità della terapia tradizionale per combattere i tumori contro la legittimità, da parte dei suoi genitori, di tentare un approccio diverso al male rischiando per questo il carcere.

La storia del piccolo Ashya King, cinque anni appena ed un terribile tumore al cervello da sconfiggere, aveva catalizzato l’interesse di stampa, medici e normali cittadini lo scorso agosto. I genitori del bimbo, ferventi e praticanti Testimoni di Geova, avevano prelevato il piccolo dall’ospedale di Southampton contro il volere dei medici per sottoporre Ashya ad una terapia alternativa (non prevista, peraltro, dal personale medico che aveva in cura il piccolo) alla chemioterapia, ritenuta troppo devastante per Ashya. Da parte della magistratura inglese non vi era stato, però, nessun sostegno a questa coppia di “genitori coraggio” che aveva osato mettersi contro la medicina “tradizionale” preferendo, invece, un metodo meno aggressivo per guarire Ashya dal male che lo affliggeva. Il paradosso, anzi, si materializzò per i King in Spagna, precisamente a Madrid: per Brett e Naghemeh scattarono immediatamente le manette, mentre il loro piccolo Ashya fu affidato alle cure ospedaliere.

“MIRACOLO” A PRAGA. I King avrebbero voluto sottoporre Ashya ad una terapia alternativa, detta “protonica”, che poteva essere somministrata solo nella città di Praga. Il sistema sanitario britannico, infatti, non prevedeva un finanziamento per tale terapia, ottenuto successivamente dai King solo grazie all’intervento del loro Governo e, non da sottovalutare, da una crescente solidarietà proveniente dall’opinione pubblica, colpita dal disperato gesto della famiglia. L’odissea passata dal piccolo Ashya e dai suoi genitori pare però aver trovato il suo degno lieto fine. I genitori del bimbo sono stati rilasciati ed il piccolo, attualmente in fase di convalescenza, sta seguendo la riabilitazione in Spagna, al fianco dei suoi familiari. L’ultima TAC alla quale Ashya è stato sottoposto non mostrerebbe alcun segno del tumore: la battaglia potrebbe essere stata vinta grazie ad una radiazione con protoni e, soprattutto, alla determinazione infinita di una madre e di un padre coraggiosi.