Non ha mai nascosto le sue simpatie – almeno telematiche – per il Premier Matteo Renzi (“Ci seguiamo a vicenda su Twitter”). Non ha mai negato la sua propensione a sinistra, almeno dal punto di vista politico, né la sua concezione “europeista” dell’Italia (“A me piace l’Europa, la moneta unica. Io vorrei una moneta unica mondiale“). Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, ha però alzato il tiro stavolta: ospite della trasmissione “Ballarò” andata in onda ieri sera, il cantante di “A te” e “Ciao mamma” ha sparato a zero sui protagonisti della nostra politica, dispensando critiche “bipartisan” specialmente a due dei più grandi oppositori di Renzi ad oggi: Maurizio Landini e Matteo Salvini.
L’occasione per mettere in mostra al grande pubblico la “politica secondo Jovanotti” un’ospitata del cantante che, tra i banchi del Politecnico di Milano, ha alternato la sua visione di un’Italia “europeista” alla promozione del suo ultimo disco, un album che “Non è un manifesto del renzismo, piuttosto del… lorenzismo“, come ammesso dallo stesso cantante. Rispondendo alle domande del padrone di casa della trasmissione Massimo Giannini, Jovanotti è letteralmente andato a “briglia sciolta” quando si è toccato il delicato tema politico. “Rottamazione? Non è l’età che conta. Conta che restino a casa quelli che non sono riusciti a far andare avanti il Paese” ha tuonato il performer, che boccia senza appello il leader della Lega Nord Salvini e la nuova nemesi del Premier da lui tanto amato, ovvero il leader della Fiom Landini. “Non mi piace il suo orizzonte – ammette Jovanotti parlando di Matteo Salvini – Il mio è la società multiculturale. Sono per la xenofilia“. Cosa pensa invece Cherubini del “sinistro” Landini? “E’ un reazionario. La sua idea di sinistra non funziona più”.
Archiviati senza possibilità di appello i due principali anti-renziani, Jovanotti offre una visione tutta sua – ottimistica ad oltranza – sulla crisi dilagante che sta investendo il Bel Paese: “Ci si rialza sempre uno alla volta. Comunque vedo che ci rialziamo. Ce la stiamo già facendo”, ha dichiarato ai microfoni di “Ballarò” un sempre più entusiasta Jovanotti, che offre in conclusione un’inedita visione del fenomeno della “fuga di cervelli” italiani all’estero. “Non credo sia una cosa negativa. E’ bellissimo andare all’estero, ed è anche utile: si esporta l’italianità e si capisce quanto amiamo l’Italia”. Il problema è che i giovani che lasciano lo Stivale, difficilmente ritornano in Patria. Touché.