VNews24

Milano, spari a Palazzo di Giustizia: 4 morti. Arrestato killer

Milano – Quarto piano del Palazzo di Giustizia, lato via Manara: alle ore 11 si sentono 4 o 5 colpi di pistola. Subito dopo, una folla di persone si riversa nei corridoi e poi giù per gli scaloni fino a raggiungere l’uscita del Tribunale. A sparare Claudio Giardiello, 57 anni, imputato per bancarotta fraudolenta per il crac Eutelia-Agile, società di call center. L’uomo, dopo che il suo difensore ha rinunciato al mandato, ha esploso diversi colpi di pistola contro i presenti, uccidendo una persona e ferendone gravemente un’altra. La vittima sarebbe Lorenzo Alberto Claris Appiani, l’ex difensore di Giardiello. Gli altri colpi erano diretti verso il Pubblico Ministero, che tuttavia non è stato raggiunto dai proiettili.

Giardiello si è poi recato nell’ufficio di Fernando Ciampi, giudice fallimentare, al secondo piano: qui ha di nuovo sparato, uccidendo il magistrato. Dopo aver dato fuoco, l’uomo è fuggito in moto. La rocambolesca fuga è durata un’ora e mezza: lo sparatore è stato arrestato a Vimercate (in Brianza), a 30 km dal luogo della strage. Un terzo corpo è stato trovato a terra privo di vita: non ci sono segni di violenza e la causa del decesso potrebbe essere un malore dovuto al panico. Uno dei feriti trasportati in ospedale è deceduto. Dunque, il bilancio sarebbe di quattro morti e diversi feriti, come conferma il procuratore della Corte d’Appello, Giovanni Canzio: “Ci sono più vittime”.

Tra i feriti ci sono Giorgio Erba e Davide Limoncelli, entrambi imputati del processo in corso nell’aula della seconda sezione penale. Un altro ferito, Stefano Verna, ha rassicurato sulle proprie condizioni: “Non vi preoccupate, sto bene”. Nella tragedia, la domanda che sorge è: come ha fatto un uomo armato ad entrare tranquillamente nel Palazzo di Giustizia di Milano? Secondo alcune fonti, l’uomo sarebbe entrato all’interno dell’edifico insieme al suo avvocato. Per questo motivo sarebbe riuscito a passare i controlli e i metal detector senza destare sospetti. Tuttavia, emerge una seconda versione: secondo un testimone, uno dei metal detector di Palazzo di Giustizia questa mattina era rotto. Precisamente, quello dell’ingresso laterale di via Carlo Freguglia.