Venire al Mondo nella terra degli jihadisti non è mai facile. Un evento così meraviglioso nella vita di una famiglia come solo la nascita può essere può purtroppo divenire uno strumento di pericolosa propaganda, soprattutto in mano ai terroristi dell’Isis. Nelle scorse ore ha fatto il giro del web una foto a dir poco inquietante: un neonato, di appena pochi giorni di vita (stando al certificato di nascita, il bebè sarebbe venuto al mondo il 23 aprile), che dorme placidamente circondato da una bomba a mano ed un revolver.
Tutta da verificare l’attendibilità dell’inquietante scatto, dubbio che però non alleggerisce l’atmosfera di puro terrore targata Isis, che è riuscita ad immobilizzare i nemici dell’Occidente solamente a tempo di un “clic”.
NATO SOTTO IL SEGNO DEL CALIFFATO. La diffusione della foto del piccolo Jarrah (questo il nome riportato sul certificato di nascita) è stata fortemente voluta dai terroristi dell’Isis per informare il Mondo che il Califfato ha acquisito la facoltà di emettere certificati di nascita. Il neonato, ignaro di essere protagonista dell’inquietante scatto, sarebbe figlio di Abu Jarrah ash Shamali e Umm Jarrah. Il parto sarebbe avvenuto a Bab, località ad est di Aleppo sotto l’egida dell’Isis e del forse deceduto Califfo Abu Bakr al-Baghdadi. La prima foto del bebè è fortemente simbolica: la creatura non solo “appartiene” all’Isis – che riesce, così, a mettere le mani su futuri potenziali soldati – ma verrà probabilmente cresciuta secondo i principi dei fondamentalisti per volere degli stessi genitori. La piaga dei soldati-bambino pronti a morire per la “causa” del Califfato non accenna a cicatrizzarsi: con il controllo e la certificazione delle nascite gli uomini dell’Isis assestano un duro colpo alle potenze nemiche, ma soprattutto condannano i piccoli uomini nati sotto l’egida del Califfato ad una fine prematura e dolorosa, costretti ad abbracciare una “filosofia di vita” che somiglia sempre più ad un contratto stipulato con la morte.