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Coca Cola e Pepsi choc: usate come pesticidi nei campi

Sono amate dai più giovani almeno quanto sono detestate da salutisti ed esperti dell’alimentazione. Stiamo parlando delle bibite gasate, croce e delizia per le papille gustative. Pepsi e Coca Cola sono tra le bevande a base di caffeina – e non solo – più acquistate e bevute dalla popolazione globale: l’introito commerciale delle aziende produttrici di questi due “nettari degli dei” è a dir poco stratosferico e non è un caso che la Coca Cola sia anche uno dei partner più “esclusivi” di Expo 2015. L’incasso monetario di Pepsi e Coca Cola è direttamente proporzionale alla quantità di zuccheri presenti in ogni lattina delle spumeggianti bibite, additate come principali responsabili dell’insorgenza, tra le altre patologie, dell’obesità in età infantile.

Da tempo immemore, numerosi studiosi dell’alimentazione denunciano gli effetti devastanti che Pepsi e Coca Cola possono provocare al nostro organismo e non solo per la massiccia presenza in ogni bottiglia di anidride carbonica che regala alle bevande il classico sapore frizzante. Gli ingredienti contenuti nelle due bibite – ed in particolare, nella Coca Cola – sono delle vere e proprie bombe ad orologeria che, se combinate ed assunte insieme, possono alterare i livelli di glucosio nel sangue dopo appena 20 minuti dal primo sorso.

Coca Cola e Pepsi sono state ritenute dagli esperti fortemente corrosive dopo una serie di prove ai limiti del paradossale. Si è ricorso ad un utilizzo non proprio ortodosso delle bibite incriminate proprio per il loro rinomato potere “distruttivo”: il web pullula di pagine a tema, che insegnano al “neofita” come ricorrere alla Coca Cola in caso di colorazione per capelli mal riuscita, pentole ostiche da sgrassare, persino nei casi in cui la batteria della propria auto avesse bisogno di una bella lucidata. Incredibile ma vero, le bibite sono capaci di portare a termine questi “compiti”, così come assicurano al nostro corpo una vasta ed indesiderata riserva di zuccheri complessi, difficili da smaltire.

Quando sembrava che niente potesse stupirci, però, ecco la “chicca”: in India, Coca Cola e Pepsi sostituiscono i normali pesticidi e garantiscono un raccolto abbondante e gustoso. L’esperimento choc è stato condotto dagli agricoltori degli Stati indiani di Durg, Chhattisgarh, Rajnandgaon e Dhamtari, da sempre in lotta contro i parassiti che infestano le coltivazioni di riso. Non è difficile immaginare la reazione di giubilo di questi agricoltori quando, dopo aver spruzzato Coca Cola e Pepsi sulle proprie piantagioni, hanno notato che nessun insetto osava avvicinarsi al riso. Le industrie delle due bevande rimandano al mittente questo insolito utilizzo dei propri prodotti, dichiarandosi indignati di fronte a quella che pare essere l’ennesima pubblicità negativa per le proprie “creature”.

Gli scienziati, però, sono certi che bevande come la Coca Cola, proprio per il loro elevato contenuto di zuccheri, possano costituire un significativo deterrente per insetti, parassiti e simili. Con buona pace del nostro stomaco – chi avrebbe ancora il coraggio di bere con gusto uno pseudo pesticida? – Pepsi e Coca Cola possono comunque dormire sonni tranquilli: con il mercato ortofrutticolo in continua espansione, un frizzante ed economico pesticida può fare davvero comodo ai contadini.