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Youth–La giovinezza: musica ed esistenza nel film di Sorrentino

“….. Guarda in questa direzione : vedi tutto molto vicino, questo è quello che si vede da giovani è il futuro; guarda in questa direzione : vedi tutto molto lontano, questo è quello che si vede da vecchi è il passato ….”
[cit. Mick Boyle, Harvey Keitel]

Youth – La giovinezza”, il nuovo film di Paolo Sorrentino, è uscito nelle sale il 20 Maggio 2015, a due anni esatti di distanza dal film che lo ha consacrato: “La grande bellezza”, vincitore dell’Oscar come miglior film straniero. Dopo “This Must Be The Place”, “Youth – La giovinezza” è il secondo film girato in lingua inglese da Paolo Sorrentino. Le riprese del film sono state effettuate tra l’Italia, la Svizzera e il Regno Unito. Attualmente “Youth – La giovinezza” ha ricevuto 7 nomination per i Nastri d’Argento e la candidatura alla Palma d’oro a Cannes, purtroppo non portata a casa. La pellicola, della durata complessiva di 118 minuti, può essere definito un film drammatico; la regia e la sceneggiatura sono affidate allo stesso Sorrentino. La pellicola è stata distribuita da Medusa Film.

Protagonisti dell’ultima fatica di Sorrentino sono Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano e Jane Fonda; il titolo del film “Youth – La giovinezza” ben rappresenta il mondo e il modello sociale – di persone, di comportamento e di concetto – che i personaggi del film esprimono con le proprie vite, all’interno di un centro termale che in sostanza è la sede di tutta la storia raccontata. La storia raccontata è un insieme di stralci di vita in un periodo non troppo ampio, dopo il quale i personaggi vengono sparati “fuori” nel proprio mondo, alle prese con le proprie vite umane e professionali. Il cast di attori, appunto, è superlativo: una menzione particolare per Michael Caine, in un’ interpretazione magistrale sotto vari aspetti, una su tutte l’espressività degli occhi. In una scena particolare – a cospetto di un emissario della regina d’Inghilterra – gli occhi dell’interprete diventano addirittura di un colore innaturale, tanta è la potenza e la capacità dell’attore di inserire nello sguardo rimandi e significati.

La storia di “Youth – La giovinezza” non è troppo complessa, anzi: è una storia semplice, che non ha la pretesa di voler essere la riproduzione di eventi realmente accaduti, ma ha in sé il pregio stesso di essere una finzione, così com’è il Cinema. Interessante è la scelta registica di Paolo Sorrentino di inserire all’interno delle vicende raccontate varie scene senza l’ausilio del sonoro e delle voci, scene che hanno carattere metaforico, così come metafora ad esempio è la scelta di portare all’interno delle terme Diego Armando Maradona, una scelta talmente geniale che cade su una controfigura di un Maradona depresso e obeso.

Caratteristica comune di tutti i personaggi protagonisti di “Youth – La giovinezza” è l’intensa indole alla comprensione delle proprie esistenze, un rimescolarsi di significati e di idee che tutti i presenti portano a compimento; le due ore di film non devono spaventare: nonostante il film non sia di leggerezza assoluta, è vero che ha la capacità di coinvolgere nella visione, di catturare l’attenzione e di risultare per questo molto scorrevole. A metà film è presente una “forzatura” registica, un tragitto automobilistico tra le montagne limitrofe alle terme, con disegni annessi al bolide protagonista di quella parte di girato.
Per quanto riguarda il finale, la scena finale di “Youth – La giovinezza” è sorprendente sotto certi aspetti, di bellezza rara anche per il sonoro; essendo Michael Caine un personaggio che nel film è direttore d’orchestra, per ovvio la colonna sonora e le musiche scelte sono di fondamentale importanza e bellezza. Tutto questo per un insieme di “bellezza” cinematografica da vedere in un lungometraggio anche difficile, ma di qualità assoluta.
Buona Visione!!!