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Isis, bambino decapita soldato siriano. Minacce contro Roma

ISIS – Un’immagine agghiacciante, proveniente dalle rovine della città Palmira, mostra un bambino che taglia la testa a un capitano dell’esercito siriano. La fonte è l’agenzia stampa ufficiale dell’Isis con sede nella provincia di Homs in Siria. L’utilizzo dei bambini, sia come artefici di violenza che come combattenti, nell’Isis è oltre ogni cosa che possiamo letteralmente immaginare. Dopo i due kamikaze di quattordici anni, ritenuti responsabili degli attacchi in Siria e celebrati come eroi, siamo passato ai giovani schierati dietro i 25 soldati per eseguirne la condanna a morte. In seguito abbiamo visto il bambino che sparava in testa a due prigionieri russi, ora è la volta di un’altra agghiacciante immagine: la decapitazione di un prigioniero.

Un video e delle riprese di cui sconsigliamo vivamente la visione: si vede il bambino dell’Isis nell’atto di inginocchiarsi sopra il soldato siriano prigioniero e tagliargli di netto la gola con il coltello. In altre immagini pubblicate successivamente, si vede lo stesso bambino in posa con accanto, per terra, la testa del soldato.

Prima dell’atto finale, un uomo dell’Isis ha minacciato tutti gli infedeli: “I nostri occhi non sono solo su Palmira, Homs o Damasco. I nostri occhi sono su Gerusalemme e su Roma”. Le capitali sono indicate come patria di due religioni di infedeli, l’ebraismo e il cristianesimo, ma non come luogo di possibili attacchi futuri. Alla fine, conclude: “Vi attendono orrori ancora più grandi di questo”.