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Rifiuti, emergenza in Calabria: oltre 600 discariche a cielo aperto

CALABRIA – Un’indagine condotta dalla rivista Sudcomune ha rivelato una notizia scandalosa, che fa puntare i riflettori sulla Calabria e sulla nota questione della gestione dei rifiuti. Secondo quanto è emerso, ci sarebbero ben 636 discariche grandi e piccole da mettere in sicurezza, tra le quali 300 sarebbero dimesse. I 636 siti hanno contaminato con il veleno emesso dai rifiuti le terre e le acque della Calabria.

L’inchiesta dichiara che secondo il “Piano Stralcio” delle Bonifiche del 2012, i siti definiti ad “alto rischio” sarebbero 40, mentre quelli “a medio rischio” sarebbero 260. Tra le discariche ad alto rischio, 18 risultano essere fortemente contaminate e richiedono una bonifica e messa in sicurezza permanente. La zona Pentimele, a Reggio Calabria, occupa il podio, con un intervento di bonifica stimato a 3,3 milioni di euro.

 

Spicca anche la zona di Pietrastorta, dove sarebbero necessari più di 8 milioni di euro per ripulire e mettere in sicurezza un sito dimesso dal 1995, dove 120mila metri quadrati di rifiuti sfiorano lo spessore di circa 30 metri. Si tratta di 1,5 milioni di metri cubi di rifiuti, che corrispondono circa a tre volte la grandezza dello stadio di San Siro colmo fino al limite. Si stima che la bonifica di tutte le 18 discariche ad alto rischio possa arrivare a 45 milioni di euro ed è inoltre emerso che la Calabria risulterebbe essere la peggiore area d’Europa in merito alla questione della gestione dei rifiuti.