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Siria, Russia invia armi per combattere l’Isis

SIRIA – La tensione è salita vertiginosamente in Siria dopo che il governo russo è intervenuto a sostegno del presidente Assad, con la Nato che si dice seriamente preoccupata da tale situazione. Gli Stati Uniti sono stati chiari: “Assad deve andarsene”, a cui si sono aggiunte le parole del ministro Gentiloni: “Spero che le notizie sulla presenza russa siano meno gravi di quanto appaiono. Se Mosca avesse l’illusione di risolvere mano armata la situazione sarebbe una complicazione del quadro, uno sviluppo negativo”.

Il Cremlino ha però assicurato: “Gli specialisti militari russi si trovano in Siria per addestrare i soldati di Damasco nell’uso delle attrezzature belliche arrivate dalla Russia e non partecipano al conflitto”. Inoltre, a conferma di quanto detto, si aggiungono le parole di un responsabile militare di Hezbollah e reclutatore a Beirut di miliziani sciiti, che combattono al fianco delle truppe di Damasco, affermando che “sono solo esperti militari inviati da Russia e Iran in Siria”.

Il ministro degli Esteri della Russia, Serghiei Lavrov, ha affermato che in Siria ci sono soldati russi da molti anni e che il Cremlino continuerà ad aiutare Damasco “a equipaggiare l’esercito siriano con tutto ciò che è necessario per non permettere un altro scenario libico o che si ripetano altri tristi avvenimenti che hanno avuto luogo in questa regione”. La posizione degli Stati Uniti è chiara: “La crisi dei rifugiati è conseguenza delle condizioni orrende in Siria. Quello che serve è una soluzione diplomatica. E Assad deve andare via”.

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha dichiarato: “Sono preoccupato dalle notizie di un’aumentata presentata militare russa in Siria, che non contribuirà a risolvere il conflitto. Ora è importante sostenere tutti gli sforzi per trovare una soluzione politica al conflitto, e noi sosteniamo moltissimo gli sforzi delle Nazioni Unite”.