Partito Democratico stabile al 32%, balzo in avanti del Movimento Cinque Stelle che raggiunge il suo massimo storico. Cala il consenso personale di Matteo Salvini, ma la Lega Nord si conferma prima forza del centrodestra. Crolla Forza Italia all’11%: è il dato più basso di sempre per il partito di Silvio Berlusconi. Bene Giorgia Meloni e Fratelli D’Italia. Male, anzi malissimo, Angelino Alfano: il Nuovo Centrodestra scende sotto il 3%. E’ questa la fotografia che emerge dal sondaggio dell’Atlante Politico condotto da Demos.
“Se oggi ci fossero le elezioni politiche nazionali, Lei quale partito voterebbe alla Camera?”. A questa domanda il 33,1% risponde Partito Democratico (+0.9% rispetto all’ultima rilevazione di giugno). Il 26,7% dice di essere intenzionato a votare il Movimento di Beppe Grillo, ai suoi massimi storici. Si ferma l’avanzata della Lega Nord: il partito di Matteo Salvini rimane bloccato al 14%, come secondo i dati di giugno. C’è poi da evidenziare il tracollo di Forza Italia all’11,4%, tre punti percentuali sotto la Lega: un dato che la dice lunga sugli equilibri interni del centrodestra. In coda Sel si attesta al 4,5%, Fratelli d’Italia al 3,5% e Nuovo Centrodestra addirittura al 2,7%.
Con la nuova legge elettorale, senza il raggiungimento del 40% ci sarà un ballottaggio tra i due partiti che hanno conquistato più voti. Nessun partito sembra potersi avvicinare a questa soglia: pertanto è stato chiesto al campione di cittadini chi voterebbe in caso di ballottaggio. La prima ipotesi, quella ad oggi più probabile, vede il Partito Democratico superare il Movimento Cinque Stelle, ma la distanza è ravvicinata: 53,4% contro 46,6%. Se il Pd dovesse affrontare al ballottaggio la Lega Nord, secondo il sondaggio di Demos, non ci sarebbe storia con i democratici che raggiungerebbe il 62,7% dei consensi. Il partito di Renzi contro una coalizione di centrodestra composta da Forza Italia e Lega Nord vedrebbe una situazione più aperta: Pd al 53,9%, centrodestra al 46,1%.
In leggera risalita i giudizi sul Governo Renzi: il 41% dà un voto almeno sufficiente all’operato dell’esecutivo (39% a giugno). In particolare sono rimasti costanti i giudizi su tutti i temi dell’agenda politica del Governo con due eccezioni: aumenta il gradimento per come il Governo sta affrontando il tema delle tasse e quello dell’immigrazione. Per quanto riguarda il gradimento dei singoli leader, rimane in testa Matteo Renzi con il 42% che dà una valutazione uguale o superiore a 6. Salvini scende da 37 a 31, affiancato da Giorgia Meloni il cui gradimento è nettamente superiore alla percentuale del proprio partito. In termini di gradimento, all’interno del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio supera Beppe Grillo, mentre Berlusconi sprofonda da 27 a 22. Infine, aumenta la percentuale di cittadini che crede che il Governo rimarrà in carica fino alla fine della legislatura: dal 39% al 46%.
L’ultima tematica del sondaggio riguarda il problema immigrazione, che viene percepito con meno preoccupazione. Infatti, solo il 35% degli intervistati ritiene che gli immigrati sono un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone. In secondo luogo, il 61% ritiene si debba affrontare la questione degli sbarchi con accoglienza (era il 41% a giugno), mentre il 32% è convinto si debba puntare sui respingimenti: a giugno era addirittura il 51% a pensarla così.