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CIA choc, occultate informazioni morte J. F. Kennedy

Un annuncio sensazionale ha colpito l’ex direttore della CIA John McCone, accusato di aver fatto parte dell’operazione di occultamento intorno all’assassinio del presidente americano John Fitzgerald Kennedy. Cinquant’anni dopo la morte del presidente Kennedy, la Central Intelligence Agency (CIA), sembra finalmente riconoscere la presenza di sconvenienze tra le sue fila in quello che inizialmente era un resoconto segreto.

L’ex direttore della CIA John McCone, secondo quanto riportato tra le pagine di POLITICO Magazine reports, sarebbe stato al centro delle operazioni di copertura riguardo l’assassinio del presidente Kennedy, avvenuto nel novembre del 1963. Il capo dell’agenzia di spionaggio e un altro ufficiale della CIA sono accusati di aver nascosto importanti informazioni alla Commissione Warren, una commissione d’inchiesta parlamentare organizzata dal presidente Lyndon Johnson al fine di investigare sull’omicidio di Kennedy.

Secondo il resoconto del più importante storico della CIA, David Robarge, le coperture volevano mantenere l’attenzione della commissione su “quello che l’agenzia di spionaggio credeva, al tempo, fosse la miglior verità, ovvero che Lee Harvey Oswald, per motivi ancora sconosciuti, avesse agito da solo nell’assassinare il presidente John Fitzgerald Kennedy”.

McCone, deceduto nel 1991, è anche accusato di aver tenuto segreti alcuni piani della CIA per assassinare il primo ministro cubano, Fidel Castro. Il resoconto, che è stato desecretato nel 2013, insinua che McCone avrebbe celato addirittura le prove che dimostravano che la CIA aveva avuto contatti con Oswald prima del 1963. È inoltre emerso che, secondo il POLITICO Magazine reports, l’agenzia di spionaggio ha monitorato costantemente la posta elettronica di Oswald dopo che quest’ultimo ha tentato di disertare l’Unione Sovietica nel 1959. Lo storico Robarge non tira conclusioni sulle possibili motivazioni del direttore McCone, ma suggerisce che l’amministrazione Johnson avrebbe potuto imporgli di nascondere e tenere segrete quelle informazioni. Il resoconto è stato inizialmente reso noto all’interno della CIA, tuttavia ora è disponibile nel sto dell’archivio nazionale di sicurezza della George Washington University.