La ricostruzione dei fatti sembra supportare l’ipotesi dell’agguato. Vito Amoruso viveva in Via Valdieri 21, lo stesso indirizzo in cui è stato aggredito. A dare l’allarme intorno alle 7.30 è stato Marco Gotti residente in una via parallela. “Ho avvertito un colpo fortissimo e subito dopo delle grida lancinanti di donne” ha dichiarato. Giunto in strada, l’uomo ha visto il corpo di Amoruso nel mezzo della carreggiata. Il presunto aggressore sarebbe poi fuggito a bordo di una 500 di colore blu scuro.
Amoruso conduceva una vita apparentemente tranquilla. Mercoledì sera avrebbe contattato il signor Castoro, titolare di un caseificio pugliese nelle vicinanze della sua abitazione, ordinando della ricotta. Il ritiro della merce era stato concordato per questa mattina tra le sette e mezza e le otto meno un quarto. A quell’ora invece, i testimoni dichiarano di aver visto un individuo attendere il rappresentante sotto casa, aggredendolo alle spalle. “Gli hanno citofonato – ha raccontato un testimone – e gli hanno detto di scendere. Lui è sceso di casa e gli hanno sparato”. Nessun indizio lasciava presagire una simile tragedia. “Mercoledì sera l’ho sentito tranquillo” ha affermato Castoro.