MESSICO – L’uragano Patricia, che si è abbattuto sul Messico venerdì sera sulla città di Emiliano Zapata, nello Stato di Jalisco, sta diminuendo la sua intensità. Con l’impatto sulla terraferma, è previsto che l’uragano si trasformi in tempesta tropicale con venti di 155 chilometri orari rispetto ai 270 raggiunti con il primo contatto terrestre. Roberto Ramirez, direttore della Commissione nazionale per l’acqua, ha ammesso che finora ci sono state delle segnalazioni di alberi caduti, forti piogge e onde alte. Secondo quanto riferito dalle autorità di protezione civile, ci sono state delle frane sulle strade costiere negli Stati di Machoacan e Jalisco, dei veicoli bloccati, dei danni alle abitazioni fragili e delle sospensioni della fornitura di energia elettrica.
Il governo di Jalisco ha dichiarato che il tifone ha danneggiato una buona parte della struttura della protezione civile nel comune di Cihuatlan. Cihuatlan e Cabo Corrientes, infatti, sono state le località più colpite dai venti, dato che le case della zona sono costruire con materiali deboli. I tetti di alcune abitazioni sono stati sradicati dall’uragano ma, fortunatamente, non ci sono state delle vittime. Migliaia di residenti e turisti sono stati evacuati in diversi comuni negli stati di Colima, Jalisco e Nayarit, la più minacciata dall’uragano.
Nonostante la forza del tifone sia diminuita, il capo della Protezione Civile messicana, Louis Felipe Puente, ha annunciato che Patricia è ancora estremamente pericoloso, invitando la popolazione a seguire le raccomandazioni. Il presidente Enrique Peña Nieto ha aggiunto che Patricia è l’uragano più potente mai registrato nel Messico. Egli ha dichiarato, successivamente, che la popolazione vulnerabile è stimata a 400mila persone. Peña Nieto ha sottolineato che, per l’evacuazione delle vittime sono stati mobilitati 11mila soldati, marinai e polizia federale negli stati di Jalisco, Colima e Nayarit. La priorità è “proteggere e salvare la vita dei messicani”, ha assicurato il presidente.