La maestra, una 49enne meridionale con una lunga carriera nell’insegnamento, si rivolgeva così all’intera classe. Le offese più pesanti erano rivolte ai bimbi con la pelle nera. Le forze dell’ordine, per facilitare le indagini, hanno installato delle cimici e videocamere all’interno della classe. Successivamente, i militari hanno ascoltato le testimonianze delle insegnanti di sostegno che hanno confermato le segnalazioni iniziali da parte di 2 genitori alle quali se ne sono aggiunte altre.
Nei loro riscontri, i militari scrivono di insulti, sgridate e strattoni contro i bambini. Alcuni di loro avevano cominciato a manifestare reazioni di sofferenza psico-emotiva e si rifiutavano di andare a scuola. Raccontare ai genitori quello che succedeva in classe non aveva alcun effetto, in quanto la maestra, persino in presenza dei ragazzini, si prendeva gioco dei loro genitori e delle domande che ponevano alla preside per chiarire i loro dubbi sulla situazione.
Le indagini dei Carabinieri hanno dimostrato che, oltre la maestra, anche la dirigente dell’Istituto Scolastico è colpevole di favoreggiamento personale. Infatti, la preside non ha mai denunciato quanto accadeva a scuola e non prendeva alcun provvedimento disciplinare. Considerati tutti i dati raccolti, il Gip di Parma, su richiesta della Procura, ha emesso un’ordinanza di sospensione per l’insegnante che non è più tornata in aula.