TURCHIA – Contro tutte le aspettative, il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo del presidente Erdogan (AKP, islamo-conservatore) ha vinto le elezioni legislative tenutesi domenica 1 novembre in Turchia, riconquistando la maggioranza parlamentare persa durante lo scrutinio dello scorso 7 giugno. Le principali organizzazioni di sondaggi, pronte a predire la sconfitta dell’AKP, tra il 37 e il 43% dei voti, si sono dovute ricredere.
Con ben 49,3% dei suffragi, il presidente Recep Tayyip Erdogan potrà avere 316 dei 550 deputati in Parlamento, un numero sufficiente a governare da solo, ma non abbastanza per modificare la Costituzione verso un regime presidenziale. Lo straordinario risultato rappresenta un trionfo per il presidente Erdogan, il cui partito recupera in un batter d’occhio i 3 milioni di voti sfuggiti a giugno. “Oggi è un giorno di vittoria per la democrazia, – ha dichiarato il primo ministro uscente e capo dell’AKP, Ahmet Davutoglu – oggi non ci sono perdenti, solo vincitori”, ha poi aggiunto rivolgendosi ai rivali.
Nonostante non ci siano state campagne elettorali per strada, l’AKP ha recuperato posizioni moltiplicando le apparizioni in televisione nel mese di ottobre. Il presidente Erdogan ha beneficiato di 29 ore sul canale TRT e di 30 ore per il suo partito, contro le 5 ore per il Partito repubblicano del popolo (CHP), 1 ora circa per il Partito dell’azione nazionalista (MHP) e i soli 18 minuti per la Democrazia dei popoli (HDP).